la Repubblica, 15 novembre 2021
Un italiano su 5 dice sì all’elettrica
ROMA – Tempo di transizione ecologica e quindi anche di scelte importanti. Soprattutto quando si tratta di cambiare automobile. Per questo abbiamo cercato di capire come la pensano realmente gli italiani sull’argomento e quali ostacoli potrebbero rallentare il cambiamento. Lo abbiamo fatto attraverso un sondaggio effettuato in collaborazione con il portale AutoXY. Oltre 21.500 utenti hanno risposto alle nostre domande, un campione molto vasto di persone “intenzionate” ad acquistare una nuova automobile che ci ha permesso così di capire un po’ meglio la reale situazione.
Molti i dati interessanti. Il primo riguarda l’auto elettrica, il tema caldo del momento. Ebbene, a dire sì all’acquisto, o meglio ad essere propensi a farlo, è stato il 22 per cento del campione (più di uno su cinque), quindi ben al di sopra dell’attuale quota di mercato in Italia (7 per cento il dato di ottobre, l’ultimo disponibile, e 4,3% nei primi dieci mesi dell’anno). Stesso risultato anche per le ibride a cui sarebbero interessati il 44,83 per cento di chi ha risposto al sondaggio a fronte di una quota del 28,7 per cento del 2021. La soluzione full hybrid è quella maggiormente gettonata (42,45%) seguita dalle plug-in (40,91) e molto indietro le mild hybrid, ferme appena 16,64%.
Prima conclusione: c’è una propensione decisamente maggiore all’acquisto di un’auto elettrica o ibrida rispetto a quanto poi si concretizza realmente sul mercato. I motivi? Sicuramente riguardano i costi generali e di gestione e soprattutto lo sviluppo delle infrastrutture, in pratica le colonnine di ricarica. Soltanto il 16,76 per cento, infatti, ha fiducia in una loro rapida diffusione. Percentuale che sicuramente frena la crescita. Insomma, anche se oltre l’83 per cento pensa sia importante la scelta ecologica e il fatto che un mondo a zero emissioni sia l’unico possibile per i prossimi anni, l’incertezza riguardante lo sviluppo delle infrastrutture continua ad avere un peso determinante Altro dato in controtendenza riguarda i carburanti. Propensi a continuare nel solco della tradizione (ovvero benzina, diesel e Gpl-metano) è ancora il 33,17 per cento degli utenti. E fin qui nulla di particolare, visto che si tratta di una percentuale addirittura inferiore a quanto accade realmente sul mercato (a ottobre le quote sono state rispettivamente del 25,8, 18 e 9,1 per cento). Ciò che colpisce è il 49,8 per cento disposto ancora ad acquistare un’auto a gasolio e solo il 36 per cento a scegliere un modello a benzina. È un dato che non corrisponde a quanto accade realmente nelle vendite in Italia ma che deve ugualmente far riflettere il mondo dell’auto e la politica da cui dipendono le scelte energetiche.
Per il resto, l’80,3 per cento di chi comprerebbe un’auto utilizzando come criterio di scelta il costo di acquisto e mantenimento è orientato ad una alimentazione tradizionale. Questa percentuale scende al 48,41% per l’alimentazione ibrida e al 38,59 per l’elettrica. Maggiore è l’attenzione verso i costi, maggiori sono le probabilità di un acquisto più economico ( tradizionale, ibrido, elettrico).
Inversamente proporzionale, invece, risulta la correlazione tra chi è attento agli aspetti ambientali e il tipo di alimentazione (tradizionale 9,59%, ibrida 40,17%, elettrica 54,07%). Infine, pochi (solo il 10,09%) utilizzano il criterio del “valore nel tempo”, soprattutto in questo periodo dove obsolescenza tecnologica e incertezze normative rendono difficile qualsiasi previsione. Il vero problema della transizione ecologica.