Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  novembre 14 Domenica calendario

COME SI DOVREBBE GESTIRE UN “DOPPIO PRESIDENTE”? - L'EVENTUALE APPRODO DI DRAGHI AL QUIRINALE SAREBBE UN EVENTO SENZA PRECEDENTI. NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA NON C'È MAI STATO UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IN CARICA ELETTO ANCHE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - UN CASO DEL GENERE PONE ALCUNE QUESTIONI MAI AFFRONTATE A LIVELLO DI PROCEDURE ISTITUZIONALI. ECCO QUALI -

[…] Di certo, c'è che l'approdo di Draghi al Quirinale sarebbe un evento senza precedenti. Nella storia della Repubblica non c'è mai stato un premier in carica che è passato, direttamente, da palazzo Chigi al Colle. Ciò pone alcuni quesiti inediti a livello di procedure istituzionali.

«Se Draghi fosse eletto», spiega il costituzionalista Giovanni Guzzetta, «formalmente fino al momento in cui non presta giuramento come Presidente, non vi sarebbe incompatibilità con la carica di premier. Tuttavia, per ragioni di opportunità sarebbe verosimile che si dimettesse».

Le dimissioni di Draghi verrebbero accolte da Mattarella che sarebbe ancora (scade il 3 febbraio) nel pieno delle sue funzioni. Solo dopo il giuramento come Presidente, vista l'incompatibilità di questa carica con qualsiasi altra, Draghi decadrebbe da premier. E, in base alla legge 400 del 1988 che regola l'attività del governo, a Palazzo Chigi scatterebbe l'interim in favore del ministro più anziano: Renato Brunetta.

Visto però che non ci sono esplicite indicazioni normative e dato che mancano i precedenti, gli studiosi danno indicazioni diverse. Ad esempio, secondo Fulco Lanchester, Draghi decadrebbe da premier nel momento stesso in cui venisse eletto Presidente e accettasse l'incarico, quindi già prima del giuramento.