La Lettura, 14 novembre 2021
Killer e scrittori non perdonano mai
Alice Maxwell, studentessa di Economia e reduce da uno stupro, è seduta su un vecchio furgone con un uomo che si è guadagnato da vivere uccidendo la gente». Le cose non sono quello che sembrano: la ventenne Alice non è prigioniera del 44enne killer Billy Summers, nuovo eroe di Stephen King. Malgrado il feroce curriculum di cecchino in Iraq e poi sicario professionista (con codice d’onore) per 18 anni, Billy è l’angelo custode di Alice. Lettore accanito (lasciatemelo dire, ne capisce: ritiene Emile Zola «una versione da incubo di Charles Dickens»), Billy vuole andare in pensione (lavoro usurante) per godersi i suoi amati libri. Ma gli offrono un ultimo colpo da 2 milioni di dollari. Abbastanza per realizzare il sogno centramericano (il sogno americano ormai è scaduto): passare il resto della vita «su un’amaca a bere piña colada». Lui capitola, ma ha un brutto presagio. Cinematografico: nel sottogenere noir del rapinatore che prepara il colpo d’addio «va sempre a finire male». Ironia della sorte, Billy deve spacciarsi per uno scrittore per eseguire l’ultima corvée. E, come agli scrittori veri, gli viene in mente un incipit: «L’uomo che viveva con mia madre tornò a casa con un braccio rotto». E poi il resto: «Mi sa che prima era andato in ospedale perché aveva il gesso. Mia sorella stava cercando di cuocere dei biscotti e li aveva bruciati. Secondo me si era scordata di controllare l’orologio. Quando quell’uomo tornò a casa, era infuriato. Uccise mia sorella, e non ricordo neanche il suo nome». Billy si mette a scrivere il romanzo della sua vita... E questa è solo la punta di una storia che è un iceberg maestoso. «La Bibbia non perdona mai» è uno dei pensieri di Summers (un pensiero valido sia per uno scrittore che per un killer). Nemmeno King perdona e vi infliggerà il supplizio di non avere pace fino all’ultimo rigo di Billy Summers. «Se Dio esiste, ha creato le Montagne Rocciose» esclama Alice a un certo punto. E poi ha creato Stephen King.