Il Messaggero, 14 novembre 2021
La sentenza sulla paghetta al figlio adulto
Faiz Siddiqui, 41 anni, non potrà più contare sul denaro dei facoltosi genitori e ha davanti a sé due possibilità: quella di accontentarsi della paghetta che sono disposti a dargli e che lui ritiene inadeguata, o di mantenersi da solo. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Londra cui si è rivolto, dopo aver perso la battaglia in primo grado contro la madre e il padre. L’oggetto del contendere è proprio l’ingente somma che gli anziani genitori hanno smesso di elargire al figlio – riducendola – quando i rapporti hanno iniziato a deteriorarsi negli ultimi tempi. Siddiqui, laureato in Storia a Oxford con un master in materia fiscale, ha conseguito anche una qualifica come avvocato e ha potuto contare su una formazione elitaria: ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro nei più importanti studi di legge della capitale britannica e ha poi lavorato come consulente per Ernst & Young, ma dal 2011 è disoccupato. Negli ultimi vent’anni della sua vita, inoltre, i genitori Rakshanda e Javed di 69 e 71 anni che si trovano a Dubai gli hanno permesso di vivere nell’appartamento di loro proprietà che si affaccia su Hyde Park, zona di lusso di Londra. Due decenni che, ha lamentato Siddiqui tramite i suoi avvocati, «hanno alimentato una vera e propria dipendenza» economica dalla quale ora i genitori, secondo lui, si stavano ingiustamente liberando. Un punto di vista che la coppia ha deciso di rigettare. «Il loro figlio altamente qualificato ha spiegato l’avvocato che li rappresenta, come raccontato dal Daily Mail vive senza versare l’affitto in un appartamento da un milione di sterline, del quale loro pagano tutte le spese, e riceve dai genitori 1500 sterline circa al mese». Una cifra che tuttavia Faiz ha ritenuto inadeguata, rivolgendosi al tribunale.
GENITORI DEVASTATIUna mossa che stando alle dichiarazioni del legale dei genitori, ha «devastato» la coppia. Per il suo avvocato, invece, Siddiqui aveva diritto al mantenimento come previsto dal Children’s Act del 1989 in qualità di adulto «vulnerabile», a causa di motivi di salute non pubblicamente noti. Inoltre, poiché la suddetta legge prevede il mantenimento in caso di genitori separati, per il legale negare questo stesso diritto al suo assistito perché figlio di una coppia ancora sposata rappresentava una «violazione dei diritti umani». Dopo aver perso in primo grado, però, Faiz ha dovuto incassare un’altra sconfitta poiché la Corte d’Appello ha confermato la decisione del giudice precedente: i genitori, quando sono sposati, «non hanno l’obbligo legale di supportare i loro figli in età adulta». Una sentenza destinata a fare giurisprudenza: trattandosi del primo caso simile nel Regno Unito, infatti, la decisione della Corte d’Appello sull’interpretazione del Children’s Act ha creato un precedente per il futuro.