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 2021  novembre 13 Sabato calendario

Il diario del superconsigliere Giavazzi

Come si è arrivati a stringere le viti del Pnrr? Quale visione ha portato alla definizione del ddl Concorrenza? E come si proseguirà con le riforme? Francesco Giavazzi, consigliere economico della presidenza del Consiglio, finora aveva tenuto per sé il dietro le quinte dell’azione di governo. Al festival CittàImpresa di Bergamo ieri ha rotto il silenzio, spinto dalle sollecitazioni del banchiere Marco Mazzucchelli e dalle domande della giornalista de «La7» Alessandra Sardoni.
Giavazzi non ha mancato di raccontare aneddoti inaspettati. «Ricordo quando abbiamo incontrato Greta Thunberg. Lei accusa sempre tutti i governi di andare troppo lenti. Ma ha dovuto convenire con noi sul fatto che per portare a termine la transizione con il massimo della velocità ci vorrebbero comunque vent’anni. «E nel frattempo usiamo il carbone?”, le ho chiesto. “No, l’energia nucleare”, ha risposto lei, non era scontato».
Dalla teoria alla pratica, dalla cattedra in Bocconi alla prima linea delle trattative con l’Europa: Giavazzi ha spiegato nel dettaglio la struttura del Piano di ripresa e resilienza, ha annunciato un giro per l’Italia per spiegarne i contenuti. Il tutto senza nascondere le fatiche dietro l’execution delle riforme. «Ricordo in particolare una volta, alle tre del mattino quando una funzionaria di Bruxelles ha tirato fuori dal cassetto un mio articolo sul Corriere dicendo “Solo tre mesi fa lei era d’accordo su questo punto, perché ora ha cambiato idea?». Il riferimento era alle posizioni di Giavazzi senza se e senza ma in materia di concorrenza. Il professore ha spiegato la ratio del disegno di legge appena varato. «Tanti governi in passato si sono scontrati con la difficoltà di imporre riforme pro mercato. Il fatto è che questi interventi fanno bene a tanti, ma i pochi danneggiati si oppongono spesso fino a bloccare il cambiamento. Abbiamo deciso quindi nel caso delle concessioni balneari di promuovere una mappatura delle spiagge. Stessa cosa per gli accatastamenti di terreni e immobili. La migliore conoscenza della situazione garantirà i giusti elementi per decidere come intervenire». In materia fiscale, Giavazzi riterrebbe logico usare gli 8 miliardi della manovra per aumentare i salari tagliando il cuneo fiscale. Tornando ai retroscena di governo, Giavazzi ha elogiato il metodo della ministra dell’Università Maria Cristina Messa: «Di fronte alla necessità di riformare il Cnr, ha chiesto piani ambiziosi. Se c’è la qualità si giustifica la spesa». E il debito? «Il debito è un concetto del secolo scorso», ha risposto Giavazzi con una battuta, per indicare che oggi è necessario un nuovo paradigma di budget. «Se non hai un piano buono chiudi il rubinetto, se invece hai un buon progetto lo finanzi». Il metodo Messa.