la Repubblica, 12 novembre 2021
La controinformazione di Toninelli
A mmettiamolo: non era facile passare dalla poltrona di ministro alla seggiola di tribuno. Ma niente è impossibile per Danilo Toninelli, che pure non ha la vis demagogica di Dibba né la dialettica mimica di Di Maio: lui ha deciso che è venuto il momento di rispolverare lo streaming (ve lo ricordate?) per rivolgersi direttamente ai suoi aficionados, che oggi si chiamano followers. E ha inaugurato sulla sua pagina Facebook una diretta video – non proprio quotidiana, ma già arrivata alla terza puntata – battezzandola “Controinformazione”. Nome impegnativo, perché era ciò che facevano i giornali della controcultura del Sessantotto, e poi le prime radio libere degli anni Settanta. Ma sono cose accadute quando lui non era ancora nato, e dunque Toninelli interpreta la controinformazione a modo suo, seduto davanti a una libreria vuota, «per andare a guardare un po’ i retroscena della politica».
Il fatto è che guardando i 44 minuti di “Controinformazione”, dopo questa premessa, uno rimane un po’ deluso. Lui che è una persona educata saluta tutti, «buonasera Valerio», «buonasera Cetty», «buonasera Donatella», ma ci rivela solo che il ministro Brunetta l’ha querelato, e però «noi non possiamo farci intimorire: si dimetta lui, Brunetta». I followers approvano. «Grazie Nicola, grazie Luisa, grazie Pasquale». Poi contesta un titolo di giornale («La casta dei 5 stelle adesso occupa anche le librerie») perché «noi non siamo casta», e comunque «il mio libro, ragazzi, adesso l’abbiamo fatto anche con la copertina rigida ma non è nelle librerie: me lo sono autopubblicato, me lo sono scritto tutto da solo». Complimenti. «Grazie Andrea, grazie Daniela, grazie Giorgio». Piccolo intoppo quando arriva un commento pepato su Salvini. Lui comincia a leggerlo poi si ferma. «Qui se mi metto a esprimere le opinioni mie personali mi becco una querela dopo l’altra». S’era capito che nulla poteva intimorirlo ma forse avevamosentito male. È qui che arriva la domanda più spinosa, quella di Massimo: «Siete d’accordo con le vaccinazioni dei bambini sotto i 12 anni?». Toninelli capisce che se dice sì delude i followers, se dice no si dissocia dal governo. Così ha un colpo di genio: «Lo chiedo io a voi. Siete d’accordo?». Pioggia di no. «È un plebiscito» commenta l’ex ministro. E decide che anche lui sarà per il no. «Voi mi state dando un mandato e io sono un portavoce». Ma allora, chiede Lucia, non dobbiamo fidarci del comitato scientifico? Attimo di incertezza. «Prima dobbiamo accertarci che questi comitati scientifici non ricevano finanziamenti dalle multinazionali». E i retroscena? Non c’è più tempo. «Grazie Giuseppe, grazie Marcello, grazie Rita». La controinformazione può attendere.