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 2021  novembre 11 Giovedì calendario

Il successo del Bubble Tea

Bicchieroni di tè fosforescenti, con dentro perle di tapioca, oppure palline gelatinose di sciroppo di frutta da far scoppiare in bocca, al sapore di fragola, mango e mandarino. Costa dai quattro ai sei euro, i ragazzini lo adorano e i nuovi locali spuntano ovunque. Il Bubble Tea è la grande passione degli under 25 ma nei mix più sofisticati piace anche agli adulti.
La versione tradizionale, made in Taiwan, viene servita calda e col latte, ma qui piace molto anche quella fredda, aromatizzata con marmellate o sciroppi alla frutta. E se a qualcuno il tè con le bolle fa sorridere, sappia che parliamo di un mercato globale da 2,2 miliardi di dollari, che si prevede toccherà i 3,5 miliardi entro il 2026. Soltanto Frankly, la Starbucks dei Bubble Tea, fondata a Milano a fine 2016 da Franco Borgonovo, viaggia sul milione di clienti l’anno: ad oggi conta sette negozi e 80 dipendenti tra Milano, Torino, Bergamo e Bologna. E la prossima settimana aprirà l’ottavo a Pavia. Sempre a Milano c’è Mister Tea, poi Latthé a Bologna e una miriade di piccoli marchi, da Padova fino a Roma. Le prime aperture risalgono al 2014, ma il fenomeno è esploso solo negli ultimi anni, conquistando mezza Italia nel 2021. Tutto merito della passione per l’Oriente di migliaia di liceali e universitari, cresciuti a pane, manga, musica K-Pop e Bubble Tea.
Un arcobaleno di gusti: matcha, vaniglia, cioccolato, farina di taro. A berlo, è una via di mezzo tra un tè all’inglese e un energy drink al tubero. L’hashtag su Instagram è #bobatea. «Mi piace tutta la cultura asiatica – dice Camilla, 20 anni, al secondo piano del You café di Bologna – Sono gusti esotici, che i miei non conoscono. A bere un caffè ci metti un secondo, mentre questo dura tanto e costa poco. E sono molto belli da vedere, perfetti per Instragram». A Té Amo, a Roma, hanno aperto due anni fa vicino al Pantheon. Antonella Sinigaglia ha fondato Mister Tea nel 2016 e adesso ha tre locali tra Monza e Milano che sono il punto di riferimento per gli appassionati di K-Pop. «Ogni weekend – spiega – i fan club di queste band portano la scenografia e allestiscono i dehors, c’è il proiettore per i video e noi creiamo un tè a tema. Poi ballano: la chiamano random dance».
Laura Maccolini, 34 anni, ha aperto il suo primo negozio Latthé a Bologna nel 2014 e ora ne ha un altro a Faenza. «Sono laureata in cinese – spiega – e ho scoperto questa bevanda viaggiando in Cina». Franco Borgonovo, 39 anni, ha fondato Frankly insieme a sua moglie, nata a Hong Kong e cresciuta in Canada. «Me ne ha parlato lei – dice – e abbiamo aperto il primo negozio a Milano a dicembre 2016. Ora fatturiamo sui 3 milioni di euro. Lo scorso anno, nonostante la pandemia, abbiamo superato i due milioni. I nostri clienti? Hanno tra i 15 e i 25 anni». L’età di Federica Suriani, che a 24 anni è titolare dell’Altro Gusto a Bologna: lei il Bubble Tea l’ha scoperto alle fiere dei fumetti dove andava travestita da personaggio manga. Claudio Gandolfo di Bubble Tea Italia invece importa ingredienti e attrezzature per Bubble Tea dal 2012: ad oggi serve circa duemila locali e a gennaio aprirà la prima fabbrica di Popping Boba d’Italia: sono le palline di sciroppo per il tè. «A regime – dice – ne produrremo quindici tonnellate al giorno. In una fabbrica di mille metri quadrati».