Corriere della Sera, 11 novembre 2021
Luca Carboni dipinge
Ha cominciato negli anni Ottanta disegnando le copertine dei suoi dischi. Poi sui suoi taccuini, accanto ai testi di quelli che sarebbero diventati i suoi più grandi successi, Luca Carboni ha iniziato a raffigurare i mondi suggestivi e utopici che la mente gli suggeriva. E ancora oggi, dopo più di trent’anni, nel cantautore continuano a convivere due anime, quella musicale più nota al grande pubblico e quella figurativa finora ancora poco conosciuta: «Ho sempre prestato attenzione all’immagine, da quando ho cominciato a pubblicare dischi. L’incontro con la pittura vera e propria risale al 1987, ho realizzato i miei primi quadri nel periodo di Farfallina (singolo contenuto nell’album che porta il suo nome, uscito in quell’anno, ndr.)».
Appassionato di arte contemporanea («Ho riscoperto dopo i vent’anni la storia dell’arte, dall’amore per la pop art alla scoperta dei metafisici fino a Giorgio Morandi») Carboni ha sempre portato avanti l’attività pittorica parallelamente alla produzione musicale: «Ho sempre avuto con me taccuini e bloc-notes per fissare le immagini, ho moltissimi appunti di quadri mai realizzati, piccoli studi e idee. Una cosa molto intima ma molto intensa, ci ho dedicato tantissimo tempo. Poi è chiaro: durante le tournée era molto difficile fermarsi a dipingere, ma anche quando nasceva un album nuovo davo molto spazio al disegno e alla pittura. Non cerco di mettere le mie canzoni nei quadri ma i quadri possono rivelare quello che nelle canzoni non c’è». A lungo l’artista ha custodito gelosamente la sua passione: «Era un momento molto bello, creativo, di sperimentazione, lo facevo per me stesso senza l’ansia di prestazione e senza essere in competizione con un mercato. Comunicavo già molto e profondamente con la musica, mi piaceva che fosse un viaggio mio personale, quasi di scoperta di un mondo nuovo».
Negli ultimi anni però il cantautore ha deciso di presentare al pubblico il suo mondo creativo. Ha iniziato esponendo i suoi lavori in alcune collettive, a Lucca Comics and Games nel 2019 e l’anno successivo nella sua Bologna all’interno di Booming Contemporary Art Show: «Mi è sembrato che tutte le cose che avevo accumulato per anni, chiuse in un laboratorio, prendessero vita». Da domani al 5 dicembre invece sarà protagonista di una retrospettiva alla Casa di Rigoletto a Mantova, «Donne Cattedrali», curata da Maria Letizia Tega in collaborazione con Caravan Setup (evento portante del festival culturale Fumana). Focus di questa prima personale, che raccoglie opere realizzate dal 2000 ad oggi, sarà la figura femminile, un soggetto che «insieme alla città di Bologna ritorna spesso nella mia produzione».