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 2021  novembre 10 Mercoledì calendario

Periscopio


Con Draghi l’Italia sta molto meglio e lui può fare tutto e bene, salvo il centravanti della Fiorentina. Matteo Renzi. Suo blog.

Dopo che Mani Pulite ha cancellato la Prima Repubblica i partiti si sono trasformati in comitati elettorali. Giancarlo Giorgetti, Lega. Adnkronos.
Un autorevole dirigente della Lega, commentando la rottura di Giorgetti ha detto che «si è creata un’incomunicabilità con Matteo Salvini che, come una rockstar, è sempre in tournée». Ansa.
Nella Lega c’è chi dice che l’ultima sortita di Giorgetti «non era contro Salvini ma per far ragionare Salvini». Agi.
Salvini risponde a Giorgetti con il progetto di un rassemblement europeo insieme ad Orbán e Morawiecki, che a Giorgetti appare (più che una strada) un vicolo cieco. Il futuro si incaricherà di stabilire chi avrà avuto ragione. Francesco Verderami. Corsera.

In occasione del voto contrario del Senato sul disegno di legge Zan, un quotidiano ha titolato a tutta pagina con un sonoro: «Vergognatevi», rivolgendosi evidentemente agli oppositori della legge ed esprimendo in una sola parola il sentimento largamente prevalente in tutto il sistema dei media più accreditati. Ma vergognarsi di cosa? No di certo del fatto che la bocciatura fosse avvenuta con il voto segreto, immagino, dal momento che, guarda caso, proprio con un eguale voto segreto (deciso allora dal presidente Fico, M5s, e nell’assenza di qualunque protesta) la legge passò un anno fa alla Camera, un particolare tuttavia pudicamente sottaciuto dal fronte degli odierni scandalizzati. Ernesto Galli della Loggia. Corsera.
Con un sistema maggioritario e bipolare, il centro rischia di essere poco rilevante. Ma si deve tener conto che il voto moderato in Italia ha un grande peso. L’alternativa per la Lega sarebbe di fare il doppione di FdI, ma il Carroccio non è mai stato di destra nella sua storia. Paolo Becchi, filosofo dell’università di Genova. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Io non voglio fare facili similitudini con gli anni 70. Dico solo: stiamo attenti. Negli anni 70 mettere fuori legge piccoli movimenti politici come Avanguardia nazionale o Ordine Nuovo non fu per niente utile. Non ricadiamo nello stesso errore. Prendere un’idea malata e cacciarla dentro il recinto infetto dell’illegalità sarà foriero di ulteriori violenze. Se Giuliano Castellino e Roberto Fiore commettono un crimine, come l’assalto alla sede della Cgil, devono essere arrestati e rispondere di quell’atto. Ma sciogliere il loro movimento porterebbe pericolosamente indietro l’orologio della Storia. E metto in chiaro le cose: io non ho alcuna simpatia per Forza Nuova, anzi mi hanno portato a processo per averli definiti cialtroni. Ma un conto è perseguire un reato, un altro voler cancellare una forza politica, piccola o grande che sia. Pigi Battista, scrittore (Luigi Mascheroni), il Giornale.
Il governo, spinto dalla Ue, preferisce le fonti rinnovabili alla tutela del paesaggio. Ad esempio il progetto del parco eolico di Ploaghe, nel nordovest della Sardegna, bocciato dal Tar dopo la relazione del soprintendente di Sassari e Nuoro, Bruno Billeci. Uno di quelli, par di capire, accusati da Cingolani di scrivere rapporti «incomprensibili». Che lui vuole sbloccare portando le carte (con le deroghe, ovvio) in Consiglio dei ministri. Carte dov’è scritto però che quelle 27 pale eoliche progettate a due passi dalla stupenda basilica romanico-pisana di Saccargia sarebbero alte 180 metri: tre in meno del grattacielo delle Generali a Milano, quarto edificio più alto d’Italia. E avrebbero una base di 21 metri per lato: proprio quanto è lunga la basilica stessa o se volete il triplo della torre del Big Ben di Londra. Ha senso? Gian Antonio Stella. Corsera.

Chiara Goretti, coordinatrice della “Segreteria tecnica del Pnrr”, già pupilla di Beniamino Andreatta e collaboratrice di mostri sacri come Carlo Azeglio Ciampi e Tommaso Padoa-Schioppa al Ministero dell’economia, registra quotidianamente come le grandi opere, dalla rete di telecomunicazioni alle infrastrutture stradali e ferroviarie, non siano neppure sulla carta. Luigi Bisignani. Il Tempo.
La proposta di Enrico Letta per colpire la successione, ripropone, da sola, i vizi più classici della sinistra: aumentare le tasse in generale; punire in modo particolare il ceto medio; porre l’enfasi sulla redistribuzione anziché sulla creazione di ricchezza; negare l’idea che chi ha qualcosa in più possa fare del bene alla società investendo e consumando, ma debba invece essere tosato e magari incoraggiato ad andarsene all’estero; scommettere sui sussidi statali anziché sulla voglia di ciascuno di mettersi alla prova e avviare un’attività. Daniele Capezzone. “Per una nuova destra”, Piemme editore.

Le cose non vanno come dovrebbero: il volo speciale israeliano tarda, e gli 007 rimarranno chiusi per sette giorni in quella villetta a due piani con Eichmann al piano di sopra. Vestito con un pigiama, una gamba incatenata al letto, con un paio di occhialoni opachi per impedirgli di vedere, adesso è l’aguzzino a trovarsi nelle mani delle vittime. Dipende da loro per mangiare, per dormire, per vivere o per morire. Tra gli agenti del commando, prima di partire per Buenos Aires, hanno fatto un gioco crudele: chi ha perso più familiari nella Shoah. Genitori, nonni, fratelli e sorelle, tutti ingoiati e macinati dalla macchina di morte che Eichmann aveva reso così micidiale. Il numero che ne esce è straziante. Sanno però di non potergli torcere un capello: la loro missione è portarlo sano e salvo in Israele, il premier David Ben Gurion vuole un processo, non un martirio. Ma possono almeno studiare da vicino il Male. Sarà una delusione, che anticipa “sul campo” le conclusioni della Arendt: si aspettavano un superuomo, un Sigfrido col mantello magico, reso invulnerabile per avere bevuto il sangue del drago. Crudele ma degno almeno della loro paura. Maurizio Pilotti, Libertà.
Sopravviverà l’America sino al 2024? Mancano tre anni alle elezioni presidenziali. Altri tre anni di Biden. Ma i risultati in Virginia, New Jersey e in alcune città sono un segnale di allarme. Per due americani su tre la nazione va nella direzione sbagliata. Appare abbandonata alla Cancel e alla Woke Culture, ai controvalori del radicalismo, a una crescente polarizzazione alimentata dalla sinistra del partito democratico. Appare umiliata e screditata in politica estera, dopo la fuga notturna dall’Afghanistan. Snobbata da Xi e Putin, che disertano Roma a Glasgow. Ma soprattutto appare senza guida. Cesare De Carlo, QN.
Il furbo è un intelligente mancato. Roberto Gervaso.