la Repubblica, 10 novembre 2021
Quando Renzi pianificava la campagna in tv
La strategia per le politiche del 2018 in un documento inviato da Matteo Renzi all’amico Marco Carrai. Un documento ora agli atti dell’inchiesta Open, in mezzo a centinaia di verbali e intercettazioni usati dagli investigatori per dimostrare la natura di articolazione di partito della Fondazione.
Alle 6,39 del 31 dicembre 2017, l’ex premier scrive a Carrai (entrambi sono indagati per finanziamento illecito ai partiti) per «sciogliere insieme alcune questioni» per le politiche del 2018. La gestione dei media, la strategia per i social. Tutto per conquistare campo sul fronte degli indecisi, compreso l’elettorato femminile: «Mondo riviste – si legge nella mail – Capire che cosa fare sui femminili dove siamo più in difficoltà sulla base del mio scarso appeal sulle 25-44enni (verificare dati Swg). Coordinare uscite in tutti i femminili alla luce dei sondaggi su cui possiamo fare affidamento».
Gli appuntamenti tv sono in primo piano: «Dobbiamo avere una presenza televisiva molto più organizzata e massiccia – scrive – Mondo LA7. Conoscere le scalette. Capire i format dei nostri avversari. Essere presenti sempre, anche nei format mattutini con i migliori. Pretendere di indirizzare alcuni contenuti (Grasso e super stipendio, fuga di Di Maio dalla società di Brescia sul JobsAct, marocchino che fa il volontario delle ambulanze e viene cacciato dal segretario della Lega di Vercelli, coperture delle proposte di Berlusconi) ». Poi, ancora più nei dettagli: «Sguardo particolare su Gruber, Floris, Formigli, Giletti, Minoli. Chiedere di verificare istituti di sondaggi (fondamentale per creare clima: i sondaggi devono testare i singoli partiti, prima delle coalizioni, spiegando bene che due terzi dei sondaggi vanno sui singoli partiti): i sondaggi faranno molto clima che è la cosa che ci fa più male in questo momento ». Riguardo il «mondo Mediaset » nella bozza si raccomanda un «accordo con Brachino/Confalonieri » e di «monitorare costantemente Berlusconi e chiedere di fare altrettanto, sempre». Per quello Rai, un accordo «Agnoletti/Orfeo»: «Vanno però verificate anche le virgole – precisa – Montare polemiche sempre, come nel caso della sovraesposizione di Grasso sulla Costituzione (…) Va fatto un tabellone con tanto di giorni che mancano alla fine e numero puntate. Per esempio noi avremo solo 9 puntate di Floris, 9 puntate di Berlinguer 10 puntate di Annunziata e Fazio, 27 puntate di Vespa. Il meglio delle trasmissioni TV va subito montato e fatto girare sui social». Dopo quello dedicato ai nodi politici («collegi, alleanze, proporzionale») c’è anche il capitolo agenda: «12-13 gennaio, amministratori, 14 gennaio, Milano con Gori Calenda e Sala 18 gennaio Caltagirone con Castagnetti». In chiusura l’ex premier fissa la tabella di marcia: «Tutte le mattine dalle 8.30 alle 9.30 va fatta riunione su questi temi».