Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  novembre 09 Martedì calendario

Johnson & Johnson vale lo 0,2% del Pil italiano

La filiale di Johnson & Johnson in Italia vale lo 0,2% del Pil italiano. È questa l’”impronta” fotografata dallo studio di The Hackett Group per analizzare l’impatto economico e occupazionale legato alla presenza delle tre divisioni di Johnson & Johnson nel nostro Paese: Janssen Italia, la divisione farmaceutica, J&J Medical per i dispositivi medici e J&J Consumer Health.
Presente sul territorio nazionale con sette siti, per un totale di 2.780 dipendenti diretti, che superano gli 11.400 contando quelli indiretti, e oltre 3,6 miliardi di euro di risorse generate nel solo 2020, la compagnia ha investito nel nostro Pese più di 212 milioni di euro negli ultimi 5 anni, che hanno prodotto una crescita dell’impatto economico per oltre 400 milioni nel triennio 2017-2020.
Il sito di Latina, la pharma valley del Lazio, ha visto la produzione passare da 1,8 miliardi di trattamenti del 2010 ai quasi 5 miliardi di trattamenti orali innovativi previsti quest’anno. La quasi totalità di questa produzione, 150 diverse preparazioni per oltre 50 farmaci differenti, è destinata all’estero, per raggiungere i pazienti di oltre 100 Paesi nel mondo.
Ma è alla ricerca e sviluppo che Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen Italia e Head of External Affairs di J&J Italia ha voluto dedicare maggiore attenzione durante la presentazione dello studio a Milano. In particolare, Janssen ha triplicato il numero degli studi clinici condotti in Italia (passati dai 32 del 2017 ai 98 del 2020, per un totale di 346 centri coinvolti) generando nuova conoscenza per il sistema della salute, sia pubblico che privato, e di fatto permettendo l’accesso gratuito a nuove cure ai pazienti. Le aree terapeutiche nelle quali è impegnata nella ricerca anche nel nostro Paese sono caratterizzate dalla presenza di patologie particolarmente invalidanti che vanno dall’oncologia all’epatite, dall’Hiv alla psoriasi, dall’ipertensione arteriosa polmonare alla sclerosi multipla.
Il dato risulta particolarmente importante se messo in relazione con un recente studio di Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) che evidenzia come per ogni euro investito in R&D da parte delle aziende se ne generano 2,8 di risparmio per il sistema nazionale.
E nella visione futura, in cui le aziende farmaceutiche dovranno avere un ruolo nel ridisegnare la salute del domani affiancando al proprio impegno nella ricerca, sviluppo e produzione dei farmaci anche l’ideazione di servizi, Janssen Italia ha messo in campo diversi progetti sperimentali per favorire un miglior funzionamento del sistema sanitario, con soluzioni concrete alle problematiche di pazienti e operatori sanitari. Tra questi, la domiciliazione delle terapie del progetto “Janssen a casa tua”, nell’ambito del quale hanno raggiunto i pazienti in 14 regioni d’Italia; Janssen Genia, una piattaforma utilizzata in 115 strutture ospedaliere, grazie alla quale i farmacisti ospedalieri, con un software di intelligenza artificiale e attraverso semplici comandi vocali, ricevono informazioni sempre aggiornate per la gestione dei farmaci; JCare, progetto di telemedicina dedicato agli oncologi, urologi e radioterapisti per garantire la continuità assistenziale dei pazienti che hanno bisogno di continuo monitoraggio.