la Repubblica, 9 novembre 2021
In Spagna si fa incetta di bombole e torce
L’allarme è partito dall’Austria, ma c’è voluto poco perché prendesse piede anche in Spagna. È bastato che la ministra della Difesa di Vienna, Klaudia Tanner, accennasse a un ipotetico rischio di “grande blackout” nel Paese, che si potrebbe poi estendere a macchia d’olio in Europa, per seminare il panico tra molti cittadini spagnoli. Al punto che, da giorni, vanno a ruba bombole di butano e fornelletti da campeggio, torce, lanterne e batterie. Una corsa all’accaparramento che ha già provocato l’esaurimento delle scorse in diverse grandi catene di negozi di ferramenta. A diffondere la paura del gran apagón elettrico hanno contribuito, non poco, post pubblicati sui social e su app di messaggeria istantanea, spesso ispirati a tesi complottiste che mettono in relazione l’eventuale blackout con la pandemia di coronavirus: due elementi di una stessa regia occulta che vorrebbe instaurare un “nuovo ordine mondiale”.
Per cercare di frenare questo tam-tam è intervenuta la vicepremier e ministra della Transizione ecologica, Teresa Ribera, spiegando che «non siamo di fronte a nessuno scenario che ci permetta di pensare che questo possa accadere ». Ribera, intervistata dalla rete pubblica Tve, spiega che esistono riserve di energia sufficienti e un sistema «moderno, a rete, che funziona bene». E aggiunge che la Spagna è quasi una «isola energetica», con una scarsa interconnessione con gli altri Paesi grazie a un 95 per cento di produzione propria. Un vantaggio di fronte al rischio di blackout a livello continentale, ma un potenziale problema nel caso di cedimenti della rete interna.
Per questo, secondo quanto rivela il Confidencial Digital, la Spagna avrebbe approntato insieme a Francia e Portogallo un protocollo di crisi congiunto che consentirebbe di risolvere rapidamente un’eventuale emergenza energetica nella penisola iberica e il sud francese. Red Eléctrica Española, il gruppo che gestisce il sistema energetico nazionale, insiste sul fatto che non non esista «alcun indizio» che possa far temere un blackout. Ma la Protezione civile non è altrettanto ottimista. Parla di «possibilità reale» e diffonde, per ogni eventualità, una lista di consigli: tenere a portata di mano una torcia, candele, un cellulare con caricatore, coperte, valigetta del pronto soccorso. E poi provviste di cibo in lattina, barrette energetiche, bottiglie d’acqua.