Il Sole 24 Ore, 8 novembre 2021
In Italia ci sono meno bancomat
Pos e punti di prelievo Atm viaggiano in direzioni opposte. Negli ultimi dieci anni – dal 2011 al 2020 – i Pos bancari e postali attivi in Italia sono più che raddoppiati, passando da 1,4 a 3,5 milioni. Nello stesso periodo, le postazioni da cui è possibile prelevare denaro contante sono diminuite da circa 36.700 a 34.200, solo considerando quelle presso gli sportelli bancari (a loro volta in diminuzione con le aggregazioni e le ristrutturazioni degli istituti). Ancora più marcata la riduzione degli Atm nei centri commerciali, negli ipermercati e negli altri luoghi pubblici: da 8.800 a meno di 6.300.
In un gioco di domanda e offerta, la maggior diffusione dei dispositivi per pagare con strumenti elettronici è andata di pari passo con l’aumento delle carte attive in circolazione: salite dai 65 milioni del 2011 ai 106 milioni del 2020 (contando carte di credito, prepagate multiuso e carte di debito, che sono comunque la maggioranza).
Come dire: anche se gli italiani continuano a utilizzare i pagamenti elettronici meno degli altri cittadini europei, la dotazione di strumenti sta gradualmente aumentando. Da un lato, ciò rischia di mettere in difficoltà chi non può adeguarsi alle nuove tecnologie: anziani in primis, ma non solo. Dall’altro, però, bisogna tenere presente che si stanno affacciando anche strumenti innovativi – dalle app su smartphone ai dispositivi indossabili – che ovviamente non appaiono nelle statistiche sulle carte.
C’è un altro dato che aiuta a leggere le opposte tendenze di Pos e Atm, e riguarda il numero dei prelievi. Sul circuito Bancomat, da gennaio a settembre 2021 le operazioni di ritiro di contante sono state 368 milioni, circa il 30% in meno dello stesso periodo del 2019 (pre-Covid). Il ticket medio, però, è stato di 220 euro, contro i 140 del 2019. Si è prelevato meno volte, insomma, ma per un importo complessivo maggiore (80,9 miliardi contro i 73,6 del 2019).