Corriere della Sera, 8 novembre 2021
Elisa Maino, 18 anni e 8 milioni di follower
Elisa Maino, diciotto anni e oltre 8 milioni di follower sui social.
«Ho cominciato a tredici con YouTube, mi aiutava mio fratello, nemmeno sapevo fare i video. Sono stati anni intensi, mi sono trasferita da Arco, in Trentino, a Milano. Oggi faccio l’ultimo anno di liceo classico, leggo Saffo, mi appassiono alla letteratura latina e lavoro tanto (Maino è o è stata brand ambassador di diversi marchi, ndr)».
Un’adolescenza che è passata sugli schermi degli smartphone. È stata dura?
«Purtroppo ci sono dei rischi e vorrei dirlo alle ragazze e ai ragazzi che leggono: il corpo è il bene più prezioso, fate attenzione. Per esempio, qualche anno fa avevo l’acne. È una cosa normale a quell’età e io nelle foto coprivo tutto con il fondotinta. Un giorno, però, alcune immagini nelle quali i brufoli erano evidenti cominciarono a circolare».
I soliti «hater».
«Fu un’esperienza terribile: un’adolescente che viene presa in giro e insultata con crudeltà per una cosa che – come poi mi spiegherà il bravissimo dermatologo che mi ha curata – succede alla maggior parte dei giovani».
E oggi come vede il suo corpo?
«Con molta più serenità. E poi sto attenta alle “dipendenze da social”. Non “posto” foto tutti i giorni, quando studio nemmeno rispondo alle telefonate, gli insulti gratuiti non li leggo».
Al «Corriere del Veneto» lei ha raccontato di aver rischiato l’anoressia smettendo di mangiare e perdendo venti chili.
«Tre anni fa. Stavo facendo il primo servizio fotografico veramente importante della mia carriera. Un signore mi disse con leggerezza che avevo le caviglie troppo grosse. E di colpo ripensai a tutti quelli che negli anni, solo per ferirmi, mi avevano detto “Ma dove credi di andare, ci sono tante ragazze più belle di te”».
Certe frasi possono essere pericolose se rivolte ad una donna molto giovane e «sotto i riflettori».
«Infatti fu un periodo abbastanza breve ma rischiosissimo. E anche quando poi ho ripreso a mangiare normalmente non è stato facile, perché certe cose ti cambiano. Vorrei dirlo alle ragazze che ci leggono: i social sono fatti apposta per far sembrare la vita degli altri più interessante, scintillante, sorridente, perfetta. Non è così. Non credeteci e guardate voi stesse, concentratevi su quello che siete e sul vostro valore».
Chi l’ha aiutata in questi anni?
«Prima di tutto mia madre, per me una persona preziosissima perché i suoi consigli si rivelano sempre giusti. Per esempio quando ero agli inizi io smaniavo per fare i cosiddetti “incontri” con i follower (un tempo erano molto frequenti, nei centri commerciali o nelle librerie, ndr). Lei me lo sconsigliò: diceva che così ci si monta la testa e ci si brucia nel giro di un anno. Aveva ragione. E poi l’agenzia che mi segue, sempre molto attenta al mio percorso».
Lei ha scritto tre libri.
«L’ultimo è Con amore, per Rizzoli. Quando pubblicai il primo, #Ops, mi resi conto del seguito che avevo: alla Mondadori Duomo si presentarono duemila persone»
Era il 2018 e lei aveva 15 anni. Elisa, qual è oggi il suo obiettivo principale?
«Lo chiamo sogno: vorrei creare un marchio di moda tutto mio. Ne parlo con mia madre, ci metteremo al lavoro non appena avrò finito gli studi. Voglio creare vestiti non costosissimi, accessibili e soprattutto senza l’etichetta “per uomo” o “per donna”. Insomma, tutti dovranno avere la possibilità di indossarli».