Corriere della Sera, 8 novembre 2021
Luca Toccalini, nuovo volto televisivo della Lega
«Il governo Draghi? Entrarci è stato un atto di responsabilità ed è giusto rimanerci. Ma il programma non è il nostro». Luca Toccalini, 31 anni, è il segretario della Lega giovani.
Dicono che lei sarà uno dei volti a cui Matteo Salvini affiderà la comunicazione televisiva della Lega...
«Guardi che però Lega giovani è sempre stata una componente importante del partito. Noi oggi abbiamo 12 deputati sotto i 35 anni, i capigruppo a Milano, Firenze e L’Aquila hanno 25 anni. Siamo un vivaio vero».
Di cosa parlerete all’assemblea dell’11-12 dicembre?
«Beh, sarà l’appuntamento centrale per mettere a fuoco il nostro programma per i prossimi anni. Oggi per noi stare al governo è difficile: gli alleati non li abbiamo cercati, il programma non è il nostro. Vogliamo costruire quello per le elezioni del 2023».
Insomma, in questo governo rimarrete poco?
«Ma no. Il sostegno a Draghi è un fatto di responsabilità che ci siamo assunti fino in fondo. Certo, qualcuno magari la vede in modo diverso, ma fu così anche nel 2018, quando scegliemmo di andare al governo con i 5 Stelle, che per tanti aspetti si rivelò una scelta giusta. Peraltro, al governo abbiamo bloccato diversi provvedimenti, in altri siamo riusciti a limitare i danni e con il Pnrr non si può rimanere a guardare».
Che cosa ha pensato dell’intervista di Giancarlo Giorgetti a Bruno Vespa?
I giovani pensano al green pass come ciò che ha permesso di tornare all’ università
«In un grande partito come la Lega possono esserci anche differenti vedute. Il consiglio federale è stato un importante momento di confronto. Perché non solo è emersa la linea compatta intorno al segretario, cosa su cui non c’erano dubbi. Ne è anche nata una bella discussione politica».
Non è stata criticata la linea ondivaga sul Covid?
«No. Si è ribadito che il green pass è sempre migliorabile e l’avanti tutta sulle vaccinazioni. La stragrande maggioranza dei giovani pensa al green pass come ciò che ha consentito di ritornare all’università e magari anche in discoteca e nei locali».
È indispensabile avere i sovranisti come compagni di strada?
«Noi siamo convinti che il Ppe sia destinato a impallidire. E crediamo di poter avere l’attrazione gravitazionale per costruire un centrodestra europeo con cui fare i conti».
Il centrodestra italiano, però, ha delle difficoltà. FdI ha appena indicato da solo il candidato sindaco di Como.
«Si vede che a qualcuno non è bastata la lezione delle ultime amministrative. Mi sembra poco responsabile e poco rispettoso».