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 2021  novembre 07 Domenica calendario

No pass, altro sabato di caos

Milano Il calo dei numeri (lieve) è la sola buona notizia dell’ennesimo sabato di tensione «no pass». Manifestazioni in tutta Italia con il centro sempre più orientato su Milano. Nel capoluogo lombardo va in scena il corteo numero sedici dal 24 luglio. I 4 mila manifestanti non rispettano il percorso imposto dal questore Giuseppe Petronzi e scatenano il caos paralizzando traffico della circonvallazione e di mezzo centro città. Aggrediti e presi a calci alcuni automobilisti che hanno cercato di ribellarsi ai blocchi del corteo non autorizzato. A fine giornata, quando lo spezzone del corteo è ormai ridotto a un migliaio di manifestanti, e viene circondato da operatori e mezzi di polizia e carabinieri, sono una sessantina gli identificati dalla questura: un arresto, dieci denunciati e due fogli di via. A fare le spese delle proteste, però, sono stati soprattutto i giornalisti. Spintoni e insulti a un giornalista di Fanpage già all’avvio in piazza Fontana. Minacce e il coro «terroristi terroristi» per diverse troupe che stavano seguendo la manifestazione, tre militanti no vax bloccati dalla Digos e identificati.
A Trieste, dove aumentano contagiati e focolai, un gruppo di duecento manifestanti – reduci della sfilata di ottomila persone che si era appena conclusa senza incidenti – ha tentato di forzare le transenne in piazza Unità d’Italia, ma gli agenti hanno respinto i manifestanti con una carica. Anche qui però aggressioni a operatori dell’informazione: il cronista del Piccolo Gianpaolo Sarti è stato colpito con una testata. Spintoni e mani sulla telecamera per il cronista di una tv locale Andrea Pierini che stava riprendendo la manifestazione. Giornalisti nel mirino anche a Padova dove durante la manifestazione la cronista di Telenuovo, Marzia Pretolani è stata più volte intimidita e insultata dai manifestanti: «Lei deve dormire male dalla vergogna, vi dovete vergognare tutti, vi siete fatti un vaccino inutile lei ha il cervello fuso, voi raccontate solo quello che vi pare». Proprio ieri la Federazione nazionale della stampa italiana e i Cronisti lombardi avevano lanciato un appello alla tutela del lavoro dei giornalisti in piazza.
A Torino qualche momento di tensione innescato dagli anarchici con lancio di bottiglie e petardi contro un cordone di poliziotti durante un corteo sui migranti, mentre i «no pass» hanno assediato la sede Rai al grido «giornalisti terroristi» per poi organizzare provocatoriamente un aperitivo in strada. Le proteste «no pass» non si fermano e sono ormai un grosso problema sul fronte dell’ordine pubblico. A Milano i manifestanti fanno leva sul senso di impunità (nonostante oltre 300 denunce, arresti e daspo) forti del fatto che il corteo non verrà caricato dalle forze dell’ordine. Ma anche del sostegno arrivato dall’esterno, con le parole del senatore ex M5s Gianluigi Paragone che nei giorni scorsi ha attaccato duramente il questore Petronzi accusandolo di voler soffocare la protesta con daspo e denunce illegittime. Da qui la presa di posizione del portavoce dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti: «Purtroppo il livello di tensione e di provocazione continua ad essere strumentalmente alimentato da soggetti le cui finalità sembrano andare ben oltre la contestazione dei provvedimenti del governo».