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 2021  novembre 07 Domenica calendario

Covid, è allerta in tredici regioni

Roma Le più a rischio sono tre regioni – Friuli -Venezia Giulia, Calabria, Lazio – oltre alla Provincia di Bolzano. Anche se per ora l’Italia resta «bianca», con il procedere lento e costante del contagio o con una sua eventuale impennata, il passaggio in zona gialla si concretizzerebbe anche per altri territori. E a rischio tornano a essere le feste di Natale e i suoi riti collettivi.
Da maggio gli indicatori sulla base dei quali si stabiliscono le restrizioni da applicare in ciascun territorio sono due: incidenza, cioè oltre 50 contagiati su 100 mila di abitanti per due settimane consecutive, e saturazione di posti letto in terapia intensiva, oltre il 10%, e nei reparti ordinari, oltre il 15%.
Dall’ultimo monitoraggio (al 4 novembre) la soglia dei 50 positivi su 100 mila abitanti è superata come media nazionale (53) e in modo differenziato in 13 regioni su 21: provincia di Bolzano (189,1), Friuli-Venezia Giulia (139,6), Veneto (75,3), Lazio (63), Provincia di Trento (63), Toscana (57,7), Campania (56,9), Emilia-Romagna (56,1), Calabria (52,5), Liguria (52,1), Sicilia (51,7), Umbria (51,4), Marche (50,2). Ma la combinazione dei due indicatori fa suonare il campanello di allarme in quattro di queste regioni. In Friuli-Venezia Giulia la saturazione dei letti negli ospedali è al 7,7% nei reparti ordinari e al 9,1 nelle rianimazioni. Nella Provincia di Bolzano (che ha l’incidenza più alta di tutti) si fanno i conti anche con l’11,6% di letti già occupati nei reparti ordinari, ma nelle terapie intensive il valore scende a 3,8%. In Calabria il problema potrebbe essere innescato dalle strutture fragili: per ora sature al 10,2% (ordinari) e al 4,7% (rianimazioni). Infine nel Lazio l’incremento dell’incidenza è stato vorticoso, da 38 a 63 positivi su 100 mila abitanti, nel giro di due settimane. E le percentuali di letti occupati (7,7% in area medica e ben 9,1% in rianimazione) sono ben oltre i valori medi. Osservata speciale la Sicilia che ha rischiato di finire in giallo subito dopo l’estate: l’occupazione di letti in area medica è all’8,1%, ma nelle rianimazioni è al 4,4%.
L’equazione vaccini uguale conseguenze meno gravi per chi si infetta, regge anche guardando alle terze dosi somministrate complessivamente a 2 milioni di aventi diritto: le tre regioni con la più alta percentuale di iniezioni relativamente alla platea – Molise, Piemonte e Umbria – hanno anche ricoveri inferiori o in media rispetto al dato nazionale.
Il bollettino di ieri conferma l’alta circolazione del virus: 6.764 i casi. Calano i decessi: 31.