Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  novembre 05 Venerdì calendario

In Giordania il team arbitrale ora è tutto al femminile


«Mentre eravamo nel tunnel, i giocatori sorridevano, divertiti all’idea che fosse un team di donne ad arbitrare. Ma poi, appena iniziata la partita, le battute sono finite e tutti sono diventati seri». Quando martedì scorso, velo in testa e divisa di ordinanza, Esra’a al-Mobideen e le sue colleghe sono scese in campo ad Amman, hanno lasciato il segno. Per la prima volta una quaterna di sole donne ha arbitrato una gara del più importante campionato nazionale. Ad aiutare al-Mobideen, Sabreen Al-Abadi, Islam Al-Abadi e Hanin Murad. Come assistenti aggiuntivi, due uomini, Bakr Hababah e Muhammad Al-Zamil. Una prima volta per la Giordania. Ma anche una novità per il calcio in generale, dove non è certo frequente trovare arbitri donna. In Italia, ad esempio, non è mai accaduto né che una donna potesse dirigere un match di Serie A né, ovviamente, che il team arbitrale fosse completamente al femminile. «Avere un’influenza sulla società è una mia ambizione», ha spiegato al-Mobideen che sul suo profilo Instagram si presenta anche come commentatrice sportiva. «La Federazione vuole aumentare gli arbitri donna, conferendo loro un preciso status professionale che incarni le loro qualità e allo stesso tempo evidenziando l’importanza del ruolo all’intero del sistema calcistico», hanno commentato dai vertici della Lega giordana mentre il principe Ali bin Hussein, il fratellastro del re di Giordania Abdallah, ha ritwittato la notizia. Ma, oltre l’oroglio sportivo e nazionale, la consapevolezza per al-Mobideen di poter fare qualcosa per tutto il mondo femminile. «Posso inviare un messaggio che le donne possono lavorare in qualsiasi campo», ha chiosato nella sua intervista alla Reuters. Non male se si considera che, pur essendo tra le più aperte in Medio Oriente, la società giordana vede ancora la donne relegate al ruolo di mogli e madri e gli abusi sono all’ordine del giorno. Martedì invece quattro donne hanno fatto la Storia. Ed è finita con un solo cartellino giallo, e con la vittoria per 4-1 del Sahab sull’Al-Baqa’a.