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 2021  novembre 05 Venerdì calendario

Will Smith parla del papà violento

«Ho pensato di uccidere mio padre per vendicare mia madre che era stata picchiata da lui con estrema violenza. Avrei potuto farla franca, ma mi sono fermato in tempo». È la rivelazione-choc che Will Smith, 53 anni, tre figli e due nomination all’Oscar, una delle star più amate e potenti del mondo, consegna alla sua autobiogafia Will, in uscita il 9 novembre in 113 Paesi (in Italia edita da Longanesi con il titolo Me). L’attore e rapper americano, protagonista di film di successo come Men in black, Il principe di Bel Air, Ali, paladino dei diritti civili e dell’orgoglio afroamericano, si mette a nudo ripercorrendo con disarmante sincerità la sua vita. Sempre vissuta tra luci e ombre, successi e traumi, riconoscimenti e difficoltà come il tormentato rapporto con la moglie Jade Pinkett, senza dimenticare gli incontri decisivi tra cui il regista Gabriele Muccino che l’ha diretto in La ricerca della felicità e Sette anime. E proprio mentre sta per uscire il suo ultimo film King Richard – Una famiglia vincente in cui interpreta il carismatico padre-stratega delle tenniste Vanessa e Serena Williams, l’attore ha deciso di rivelare al mondo il terribile segreto che lo ha legato al proprio genitore Willard Carroll Smith, un ingegnere specializzato nella refrigerazione, morto di cancro nel 2016. «Quando avevo 9 anni ho visto mio padre prendere a pugni mia madre su un lato della testa», scrive Will nel libro di cui la rivista americana People ha pubblicato un ampio estratto, «l’ha colpita così forte che lei è crollata a terra e io l’ho vista sputare sangue. Quel preciso momento ha definito chi sono più di qualunque altro momento nella mia vita. Tutto quello che ho fatto da allora, tutti i premi e i riconoscimenti che ho vinto erano il mio modo di scusarmi con mia madre per non aver agito quel giorno. Per averla delusa in quel momento. Per non aver tenuto testa a mio padre. Per essere stato un vigliacco. Il personaggio capace di fare a polpette gli alieni che avete visto nei film, l’eroe del cinema sopra le righe è in gran parte un artificio creato per proteggermi e nascondere al mondo il codardo che è in me».

IL DIVORZIO
Il proposito di vendicare mamma Caroline, una cantante che avrebbe divorziato dal marito nel 2000, si fa strada nella testa dell’attore quando, già ricco e famoso, nel 2016 decide di assistere il padre ormai in fin di vita. «Una notte, mentre lo spingevo sulla sedia a rotelle dalla sua camera da letto al bagno, il male si è impossessato di me», scrive Will, «il percorso fra le due stanze passa in cima alle scale. Da bambino mi ero ripromesso che quando sarei stato abbastanza grande e abbastanza forte, quando non sarei più stato un codardo, lo avrei ucciso. Così mi sono fermato in cima alle scale. Avrei potuto buttarlo giù e farla franca facilmente...Mentre decenni di dolore, rabbia e risentimento scorrevano e poi si allontanavano, ho scosso la testa e ho continuato a spingere mio padre verso il bagno». Ma chi era veramente Willard Carroll Smith? Un uomo a più facce, racconta ancora Will nell’autobiografia. «Era un violento eppure non si perdeva mai un mio spettacolo, una mia partita o una recita. Pur essendo alcolizzato, si presentava sobrio ad ogni anteprima dei miei film, ascoltava ogni mio disco, visitava ogni studio di registrazione».

LA NONNA
Ma il libro riserva un’altra, sconvolgente rivelazione relativa al passato della star che oggi incarna un modello vincente non solo sullo schermo ma anche a beneficio dei suoi 55 milioni di follower su Instagram. Quando la mamma decise che non ne poteva più e abbandonò il marito rifugiandosi dalla nonna Gigi, il tredicenne Will contemplò l’idea di suicidarsi. «Presi in considerazione le pillole», scrive l’attore oggi impegnatissimo nel sociale, a sostegno del Partito Democratico (ha appoggiato la campagna presidenziale di Obama), nella beneficenza, «sapevo dove un ragazzo aveva perso le gambe sui binari del treno. Avevo visto in tv la gente tagliarsi i polsi in una vasca da bagno...». Ma alla fine desiste dall’insano proposito perché nella sua testa riecheggiano le parole della nonna: «Mi aveva sempre detto che uccidersi è peccato».