ItaliaOggi, 5 novembre 2021
Periscopio ttt
Un numero crescente di persone si trova ad essere nella società senza essere parte della società. E ciò, alla lunga, rischia di creare tensioni insanabili. Louis de Bonald, Corriere veneto.
Draghi resterà premier fino al 2023 perché è fatto così: conclude bene quello che comincia. Ma, soprattutto, perché è consapevole, insieme con il presidente della Repubblica, di essere l’unico in grado di evitare che l’attuazione del Recovery Plan si impantani nelle pastoie delle risse dei partiti. Raffaele Marmo. QN.
Siamo all’inizio della Grande Corsa per il Colle, «perché se Draghi dovesse rompere gli indugi - sussurrava ieri un deputato dem - noi non potremmo opporci. E finiremmo nei guai». Quale sia il motivo, lo ha spiegato giorni fa il costituzionalista del Pd Ceccanti all’ex ministro Costa: «Letta può puntare solo su Mattarella. Se scegliesse altri candidati, Prodi gli ficcherebbe due dita negli occhi». Francesco Verderami. Corsera.
Matteo Salvini si toglie la giacca e mi mostra una grande impronta di fard stampata sulla spalla sinistra. Di chi è? «Giorgia Meloni». Apre il cellulare e mi mostra «la foto simbolo della giornata». Lui e la Meloni abbracciati col fervore di due amanti che non si vedono da tempo. Dimenticati i contrattempi di Milano, Roma scalda i cuori. Se non è l’immagine di un solo giorno, vuol dire che finalmente i due leader hanno messo sul comodino la foto impolverata, ma sempre ad alto contenuto simbolico di Berlusconi e Fini il giorno del “Che fai, mi cacci?”(2010). Bruno Vespa. QN.
Azione farà un percorso diverso rispetto a quello dei partiti tradizionali. Lo stesso che a Roma ha portato la nostra lista ad essere la prima nella città. Serietà, lavoro duro, idealismo e coraggio non sono valori naïf, di chi non riconosce che la politica è «sangue e merda». E dunque basta alleanze folli, proposte inattuabili, evocazioni strumentali del fascismo o della patria, tatticismi, mosse del cavallo. Carlo Calenda, leader di Azione, europarlamentare. Corsera.
Il Cavaliere ricorda anche gli scontri con la Merkel: «Si poteva non essere d’accordo con lei, abbiamo avuto momenti di conflitto, per esempio quando si oppose alla nomina di Draghi alla presidenza della Bce voluta dal nostro governo. Però anche in quelle occasioni era possibile superare i contrasti». Giuseppe Alberto Falci. Corsera.
Gli elettori di centrodestra non sono andati a votare perché la litigiosità interna li ha fatti incazzare. La verità è che tutti gli altri partiti non volevano che Salvini facesse una bella figura a Milano e volevano umiliarlo nella sua città. Dopo la rinuncia del vecchio leone sdentato e spelacchiato, l’obiettivo è diventato quello di intestare la sconfitta a Salvini. Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano. (Andrea Senesi). Corsera.
Mi ha salvato l’America. Con Joe Bastianich andiamo a trattare l’affitto del palazzo più strategico di New York, all’incrocio tra la Quinta e Broadway. La mia scimmietta mi suggerisce di offrire due milioni e mezzo di dollari. Joe mi dice: sei matto, il proprietario chiede più del doppio. Ma la scimmietta aveva intuito che era disperato: nel febbraio 2019 la crisi era nera. Infatti cedette. Il giorno dell’inaugurazione c’era una coda di tre isolati. Venne Bloomberg, che allora era sindaco, ma chiuse la cerimonia prima che potesse parlare il mio amico Carlin Petrini, venuto apposta da Bra. Ci rimasi male più io di lui. Oscar Farinetti, patron di Eataly (Aldo Cazzullo). Corsera.
Ha ragione il professore Domenico Fisichella che denuncia la grave «carenza di classe dirigente nella destra». Carenza culturale, carenza di esperienze anche nel senso di quell’equilibrio che bisogna avere quando ci sono responsabilità istituzionali. Se non prevarrà la logica politica, perderemo le prossime elezioni. Andrea Cangini, senatore di FI, ex direttore del Qn (Carlo Valentini), ItaliaOggi.
Neanche Hitler che pure era vegetariano osò proibire le salsicce al popolo, ha commentato un lettore della Die Zeit. In effetti dal maggio del ’43 e per tutta l’estate, il Führer si nutrì di zuppa di fiocchi d?avena, di riso o spaghetti al pomodoro e di succhi di frutta con olio di lino. Si svegliava a mezzogiorno e pranzava alle 15 con tutto il seguito. Roberto Giardina. ItaliaOggi.
Gli uomini dei servizi segreti israeliani che lo hanno catturato in Argentina non vedono in Eichmann il superuomo che avevano immaginato ma un omuncolo di 54 anni (la prima volta che lo portano in cortile ammanettato per fargli prendere un po’ d’aria, Eichmann si mette a tremare come una foglia, convinto che lo stiano per giustiziare) che ha paura di tutto: teme che il cibo sia avvelenato, e ogni volta che deve mangiare va nel panico, suda freddo. Sobbalza a ogni rumore, come un grosso topo in trappola. Senza il bastone del comando, senza il potere e la superiorità regalati dalla forza bruta, senza la divisa e gli stivaloni, che cosa resta? Un miserabile che quasi se l’è fatta sotto quando lo hanno frugato in bocca per vedere che non avesse fiale di cianuro “à la Himmler” e che ha piagnucolato per giorni perché gli hanno sfilato la dentiera. Maurizio Pilotti, Libertà.
Un vero sardinista, Mattia Santori, eterno ragazzo della politica ludica, tutta aria fritta, appelli strampalati e provocazioni da fumetto: e questo era il leader, figurarsi il branco. Ma non lasciatevi ingannare: sotto quei riccioloni svagati, quell’espressione da figlio naturale del geom. Calboni, il collega di Fantozzi, si nasconde un lobbysta feroce e lucido: le sue amicizie sono tutte pesanti, da Bonaccini allo stesso Prodi, i suoi selfie mai casuali, siano col fotografo al prosecco Toscani o coi Benetton delle autostrade. Max Del Papa. ItaliaOggi.
Mio padre era un noto otorinolaringoiatra, avevamo la West wind, una barca di 11 metri ormeggiata in Costa Azzurra, con il marinaio. Da benestante mi ritrovai catastrofata, si dice così? Siamo stati poveri finché non arrivarono i proventi di Essere Venezia, il capolavoro assoluto di mio marito, 700 mila copie. Lou Embo, vedova del fotografo Fulvio Roiter, (Stefano Lorenzetto). Corsera.
La storia celebra un certo numero di grandi castrati, come l’ammiraglio cinese Zheng He, “l’eunuco dai tre gioielli”, che all’inizio del Quattrocento guidò una flotta esplorativa di oltre 300 navi e 27mila uomini alla scoperta dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, raggiungendo le coste orientali dell’Africa e riportando in Cina una giraffa per l’Imperatore. James Hansen. ItaliaOggi.
Ognuno ha un suo Dio. Che è uguale per tutti. Roberto Gervaso.