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 2021  novembre 04 Giovedì calendario

Periscopio

Il Pd che evoca il neofascismo accusando la destra di essere fuori dall’arco costituzionale segue una strategia storica della sinistra italiana utilizzata dal Pci per egemonizzare lo schieramento progressista e poi, dopo il 1989, per ricompattare un centro sinistra diviso e rissoso. La vera posta in gioco è l’elezione del presidente della repubblica. Giovanni Orsina, storico della Luiss Guido Carli di Roma.(Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.


Dopo la vittoria del No al referendum da lui indetto dissi al Corriere che Renzi doveva sparire. Se l’avesse fatto sarebbe stato richiamato e portato in trionfo. Invece ha continuato a sbagliare: da ultimo creando il suo partitino, anziché restare nel Pd. Ma è stato uno dei migliori premier che l’Italia abbia avuto. Non rinnego l’amicizia. Anche se, quando mangiamo insieme un piatto di carne cruda, non riusciamo più a sentire il meraviglioso sapore di quel giorno d’ottobre del 2009. Oscar Farinetti, patron di Eataly (Aldo Cazzullo). Corsera.


Samuel Huntington, uno dei maggiori analisti di politica estera americani, già nel 1993 con il suo saggio The clash of civilizations and the remaking of world order (pubblicato da Foreign Affairs) spiegava che la fine della Guerra Fredda avrebbe portato un’ondata di disordine nel mondo, e che nazioni private dal contesto post 1945 (o con gli Usa o con l’Unione sovietica) avrebbero cercato anche nella radicalizzazione di matrice religiosa (soprattutto quando non vi è distinzione tra fede e politica) un modo per dare senso alla loro presenza sulla scena globale: Al Qaida, talebani, Isis, Fratelli musulmani con Hamas, Hezbollah, il Gia algerino, il Boko Haram nigeriano, ayatollah e pasdaran iraniani esprimono questa tendenza nel Nord Africa, nell’Africa nera, in Medio Oriente e nell’Asia centrale. Ora con vere e proprie iniziative terroristiche e militari, ora con una propaganda ideologica che giustifica queste iniziative terroristico-militari. Ludovico Festa. Studi Cattolici.


Würstel o verdure, i tedeschi si sentono sempre meno liberi. L’Istituto demoscopico Allensbach pubblica il risultato di un sondaggio: appena il 36% non si sente oppresso dall?obbligo di seguire il pensiero dominante. Nel 2017, la percentuale era del 51. Il 45 % si sente libero di esprimere la propria opinione, il 44 ritiene che è meglio essere prudenti. Roberto Giardina. ItaliaOggi.


Un soldato a labbra strette sibila «Gesù Cristo!». Poi qualcuno grida: «Chay ra mau len!”, sta per saltare tutto! Scappate via!». Ma è troppo tardi per quel gruppetto di civili chiusi nella pagoda del villaggio vietnamita di Trang Bang, uno dei tanti posti dove l’inferno esce dagli abissi e straripa sulla Terra, a soli 40 chilometri da Saigon. Si sono rifugiati lì dentro come se la fede che abita quel luogo di culto potesse fare da scudo alla guerra. Tutto intorno una pesante coltre di fumo ha cancellato l’orizzonte, il cielo si è fatto rosso fuoco. Le esplosioni degli attacchi aerei si fanno sempre più vicine. «Scappate via, presto!», urlano ancora. Ma in quella fuga disperata alcuni bambini restano indietro. Escono dal tempio con qualche secondo di ritardo.Questa è la storia della “Napalm girl”, della ragazzina del napalm, al secolo Kim Phúc Phan Thi, protagonista di una delle foto più celebri della storia scattata quasi da Nick Út cinquant’anni fa, l’8 giugno del 1972, e diventata un simbolo universale degli orrori della guerra. Quell’orrore Kim se lo porta appresso ancora oggi, a 58 anni: una mappa incisa sulla pelle della schiena e del braccio, martoriata e ispessita dalle cicatrici lasciate dalle ustioni. Maurizio Pilotti, Libertà.


Rimase coperta, al liceo Genovesi di Napoli, la mia impresa di portare a ballare al Trocadero la bella supplente di scienze. E chissà quanto sarei durato se il prof di educazione fisica, Vetrano, non avesse voluto verificare l’originalità di una controfirma di ammissione dopo assenza giustificata: era proprio del preside Alderisio o qualcuno l’aveva imitata? Ogni mattina, munito di matita rossa, controfirmavo le giustificazioni, ovviamente false, dei “filonisti” (i bigiatori). Facevo la A iniziale con uno svolazzo ancora più bello di quella vera del preside. Ma quel giorno andò male, Vetrano non ci cascò. Un disastro: fui sospeso e respinto con un 5 in condotta. Dovetti ripetere la seconda liceale. Gianni de Felice. ItaliaOggi.


Essere la prima ballerina del più importante varietà degli anni ’80 significava lavorare senza l’ossessione per costi e ascolti. Stavamo otto ore al giorno in sala prove, provavamo anche due balletti, la sigla. Oggi, ti danno forse due giorni per far tutto, la tv è cambiata. Un balletto costava, solo di costumi e scenografia, una cifra che oggi sarebbe l’intero budget di una prima serata. Lorella Cuccarini, show girl (Candida Morvillo), Corsera.


Leggere, «come ogni altro gioco»», è una cosa seria e impegnativa, e chi non legge per il piacere di leggere (senza pie intenzioni culturali, senza retropensieri, senza fighetterie) ma per tirarsela da intellò è un lettore disonesto e un maledetto snob, quindi vade retro. Diceva Charles Simic, poeta serbo emigrato a New York: «Ho letto di tutto / da Platone a Mickey Spillane». Ecco, lo spirito è questo; il resto è vanità e schiamazzo. Diego Gabutti. ItaliaOggi.


In Mario Rigoni Stern (autore del romanzo “Il sergente della neve”) c’era Il senso di smarrimento di un uomo che si scopre dalla parte sbagliata. Rigoni Stern, che era partito per la guerra congro l’Urss, convinto delle ragioni italiane, si accorge invece di essere un invasore, che i russi «combattevano convinti di difendere la loro terra, la loro casa, le loro famiglie. I tedeschi, d’altra parte, erano convinti di combattere per il grande Reich. Noi non combattemmo né per Mussolini, né per il Re, ma per salvare le nostre vite». Corriere Veneto.


Per capire l’urbanistica bisogna dare il nome giusto alle cose. Decoro urbano? «Il trionfo della banalità e della superficialità, come se a risolvere tutto bastassero due vasi di fiori». I non luoghi? «Non esistono; sono luoghi che aspettano solo di essere raccontati». Le periferie? «Dove sono, se una città come Milano arriva fino a Monza?». L’estetica dell’architettura? Un luogo comune «come se nelle case di lusso albergasse la virtù e in quelle popolari il degrado. Se mettiamo per un mese un gruppo di disadattati nei Musei Vaticani non ne escono parlando latino”. Gianni Biondillo, psicogeografo, (Beba Marsano). Corsera.