La Stampa, 3 novembre 2021
Intervista a Iva Zanicchi
MILANO
C’è chi si narra in un documentario come Caterina Caselli, chi viene raccontato in docufilm come Paolo Conte. In tanti scrivono, ma Iva Zanicchi di libri ne ha già pubblicati due. È arrivato così il momento della glorificazione via tv, anzi Canale 5 dove (come nelle altre reti Mediaset) è di casa: due puntate per la vulcanica entertainer, in prima serata il 4 e l’11 con D’Iva, un pot-pourri con chiacchiere, interviste e ricordi in comune con una vasta platea di colleghi famosi fra i quali, per capirci, Orietta Berti a cui racconta una barzelletta osée, Andrea Pucci con cui rievoca i fasti di Ok il Prezzo è giusto, Silvia Toffanin che finalmente risponde invece di domandare. Un onewoman show in affollatissima compagnia, dove a farla da padrona sarà soprattutto la musica, il primo eterno amore al quale è stata spesso sottratta sia dalla verve che dalle parentesi politiche in Parlamento o a Strasburgo, nelle file di Forza Italia. Iva Zanicchi ha 81 incredibili anni, ne festeggia 60 di carriera e a breve uscirà un suo nuovo album. Porta tacchi alti senza calze, ed è un torrente di racconti e parolaccine.
Cara Iva, alcune sue espressioni forti pare siano state tagliate.
«Ma io parlo così. A me la Maionchi mi fa un baffo».
Ma come mai questo omaggio di Canale 5? Viene in mente la lezione della Rai, che non ha mai celebrato come si deve Raffaella Carrà.
«Grazie Mediaset, grazie Piersilvio, fate bene a festeggiarmi, meglio prima che dopo. Alla fine è una cosa fra amici, con Cenci che è un grande regista ma anche musicista e la gioia di poter cantare con una grande orchestra. Io ho bisogno di essere amata, chiedo a tutti: “Mi vuoi bene?”. Ma in D’Iva ci sono anche duetti virtuali: con Milva, con Raffaella Carrà, con Aznavour. Nella prima puntata Orietta ed io cantiamo Romagna mia e L’uva focarina, Gigi D’Alessio si è sacrificato in tonalità da donna per farmi cantare in napoletano. E poi c’è Il mio bambino, una rarità che mi scrissero Mogol e Battisti».
Lei ricorda tutto quello che le è successo in giro per il mondo. Racconterà di un momento imbarazzante in Giappone.
«Questo è nella seconda puntata, dove parlo dei tour. Dovevo fare per contratto visita a un tempio sul vulcano Fujiyama, da giorni non andavo in bagno e stavo male. Gli organizzatori costruiscono dei meeting intorno al mio problema, cercano rimedi ma niente. Ogni tanto qualcuno si affaccia alla mia camera e mi chiede notizie. In breve, mi trascino fino al tempio, dove vedo un corridoio pieno di gabinetti. Mi infilo e poi esco sorridendo. Mi fanno passare fra due file di persone cui viene annunciata l’avvenuta liberazione con compiacimento generale. Ma guardi che nell’ultima puntata ci sono pure Rita Pavone, Romina Power, Fausto Leali, Malgioglio che è mio figlio e mio fratello, insieme cantiamo Moliendo Café».
Fu un successo di Mina.
«È la più brava di tutte perché è musicale, ma non ha le basse. Milva non aveva le alte. Poi c’è Iva che ha le basse le medie e le alte».
Il Covid le ha danneggiato la voce? Ma, mentre ci siamo, parliamo anche dei no vax.
«Non credo, in questi mesi mi sono comunque fatta aiutare da un coach. Non parliamo di Covid, è stato un anno e mezzo orribile, mio fratello è morto nel mio stesso ospedale, non l’ho più visto. Se sento dire che non esiste il Covid mi arrabbio, fossi al governo metterei il vaccino obbligatorio come quando ero piccola».
Le piace Draghi? E ce lo vede Berlusconi presidente?
«Draghi ci rappresenta bene e non vuole accontentare tutti. Il mio Berlusconi oggi è Piersilvio, ha carattere e sensibilità. Il papà è una delle persone più generose che conosco, facesse il presidente ci metterebbe il cuore. Io mi auguro per lui, per la sua famiglia e i figli, che non accetti una eventuale investitura». —