Corriere della Sera, 1 novembre 2021
Gli ultimi sette anni i più caldi di sempre
La diagnosi è infausta, anche quest’anno. Il rapporto «State of Climate» pubblicato ieri dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) avverte che gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati, il livello del mare ha raggiunto nuovi record, così come il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani, e gli eventi estremi sono «la nuova normalità». La conclusione è inquietante: «Concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera e il calore accumulato associato hanno spinto il pianeta in un territorio inesplorato, con ripercussioni di vasta portata per le generazioni attuali e future - si legge nel rapporto -. Gli ecosistemi si stanno degradando a un ritmo senza precedenti, che si prevede accelererà nei prossimi decenni». Vediamo in dettaglio.
Concentrazioni di gas serra
Nel 2020, le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nuovi massimi. I livelli di anidride carbonica (CO2) erano 413,2 parti per milione (ppm), il metano (CH4) era a 1889 parti per miliardo e il protossido di azoto (N2O) a 333,2 ppb. Rispettivamente, 149%, 262% e 123% sopra i livelli preindustriali (1750). L’aumento è continuato nel 2021.
Temperatura media globale
Nel 2021 (gennaio-settembre) è stata di circa 1,09°C al di sopra della media 1850-1900. È il sesto o settimo anno più caldo mai registrato a livello globale, anche se la classifica potrebbe cambiare a fine anno. Il periodo 2015 -2021 è il settennio più caldo di sempre. Quest’anno è stato meno caldo dei precedenti per effetto della corrente moderata di La Niña a inizio 2021.
Oceani surriscaldati e acidi
Circa il 90% del calore accumulato nel “sistema Terra” è immagazzinato nell’oceano. Il 2020 ha superato il precedente record (2019) di temperatura alle profondità superiori a 2.000 metri e si prevede che l’oceano continuerà a riscaldarsi in futuro. Il mare di Laptev e Beaufort nell’Artico ha subito ondate di calore marine “gravi” ed “estreme” da gennaio ad aprile 2021.
L’oceano assorbe circa il 23% delle emissioni annue di CO2 di origine antropica e quindi diventa più acido. Il pH della superficie oceanica è diminuito a livello globale negli ultimi 40 anni ed è ora il più basso da almeno 26.000 anni. Quando cala il pH, diminuisce la capacità dell’oceano di assorbire CO2, ulteriore spinta al riscaldamento.
Livello del mare
L’innalzamento del livello medio del mare deriva principalmente dal riscaldamento degli oceani dovuto all’espansione termica dell’acqua e allo scioglimento del ghiaccio terrestre. Misurato dagli anni 90 con satelliti altimetrici ad alta precisione, è stato di 2,1 mm all’anno tra il 1993 e il 2002 e di 4,4 mm all’anno tra il 2013 e il 2021.
Ghiaccio artico e ghiacciai
L’estensione del ghiaccio marino artico a marzo (al suo massimo) era al di sotto della media 1981-2010. A settembre (al minimo) è risultata maggiore rispetto agli ultimi anni (4,72 milioni di km2), comunque la dodicesima più bassa nel record satellitare di 43 anni. Il 14 agosto è piovuto per diverse ore alla Summit Station, il punto più alto della calotta glaciale della Groenlandia (3.216 m), per la prima volta nella storia nota, e la temperatura dell’aria è rimasta sopra lo zero per nove ore. È la terza volta in 9 anni che il vertice sperimenta condizioni di fusione.
Eventi estremi
È stata l’estate più calda mai registrata in Usa. Il caldo estremo ha colpito anche il Mediterraneo: l’11 agosto una stazione meteo in Sicilia ha raggiunto i 48,8°C, record europeo, mentre Kairouan (Tunisia) i 50,3°C. Grandi incendi si sono verificati in Algeria, Turchia, Grecia e Italia. Un’ondata di freddo anomalo ha colpito Texas e Messico in febbraio. Piogge estreme hanno devastato la provincia cinese di Henan a luglio. Nello stesso mese l’Europa occidentale ha subito inondazioni gravi, mai registrate prima.