La Stampa, 1 novembre 2021
Federica Pellegrini e Matteo Giunta si sposano
La relazione che porta Federica Pellegrini e Matteo Giunta al matrimonio all’inizio faceva paura e se non fosse stata seria non avrebbe resistito alla semiclandestinità.
È nata come una storia su cui farsi tante domande, è iniziata con un rapporto che ha messo in crisi due famiglie, poi è diventata un fidanzamento da cullare nella privacy, un segreto mal custodito però sempre protetto, fino a rivelarsi in un annuncio pieno di sorrisi e ora diventerà una promessa.
La proposta è forse l’unico dettaglio tradizionale dentro un amore sfuggito agli stereotipi. È successo una settimana fa, a Venezia, dopo un’elegantissima cena sulla terrazza dell’hotel Danieli dove lavora il fratello di Federica, Alessandro che li ha serviti al tavolo: «Molto romantico. Dopo lo abbiamo comunicato a tutte le persone vicine, i parenti, gli amici, a più riprese. Sono statati sette giorni di brindisi. Meno male che adesso lo posso fare». Adesso si possono fare tante cose, da quando l’olimpionica ha smesso di nuotare, anche se ancora le mancano le ultime tappe della International Swimming League, una sorta di Champions del nuoto in vasca corta. Soprattutto da quando lei e il futuro marito non sono più atleta e allenatore e non hanno alcun bisogno di nascondersi, anche se non lo hanno mai fatto per vezzo. Il legame è stato prima professionale e poi sentimentale e, nonostante i tanti pettegolezzi, non si è trasformato in uno schioccare di dita e non è stata la causa della fine della love story tra Pellegrini e Magnini. Quella si è interrotta e ripresa più volte e si è semplicemente logorata.
Filippo Magnini si è da poco sposato con Giorgia Palmas e i due hanno una figlia, Mia, quindi non ci sono certo strascichi. Ognuno ha, da tempo, la propria vita, ma siccome i due uomini sono cugini ed era stato Magnini, nel 2013, a chiamare nello staff Giunta, come preparatore atletico, prima dei giorni dei brindisi ci sono stati tanti giorni burrascosi. E silenzi pesanti soprattutto tra i parenti che invece erano abituate a frequentarsi.
Anche per questo l’inizio è stato cauto, ma, obbligata a non rivelare la sua nuova relazione, Pellegrini ha anche scoperto di viverla meglio senza copertine. Almeno nella fase in cui era tutto travolgente e confuso. Poi è arrivata la stabilità, la certezza e a quel punto, parliamo di più di quattro anni fa, l’azzurra sarebbe volentieri uscita dall’ambiguità. Ormai tutto l’entourage, la nazionale, il gruppo di lavoro della piscina di Verona sapeva della storia e chiunque avesse un minimo di confidenza con i due aveva più di qualche dubbio. Giunta ha preteso di tenere tutto sotto traccia.
Pellegrini si è adeguata, condivideva le motivazioni, non era sicura che valessero più del desiderio di mostrare la propria felicità. Nel giorno del suo compleanno, ancora a Tokyo, nelle ore in cui era appena entrata nel comitato olimpico internazionale ha raccontato a «La Stampa»: «Io ho sempre avuto voglia di dirlo al mondo e sempre saputo che aveva ragione lui a evitarlo. Scalpitavo e lui mi riportava sulla retta via. Matteo è la parte calma, razionale della coppia, io quella passionale e istintiva. È stato bravo a convincermi e poi siamo stati entrambi molto intelligenti a muoverci così. Lo sapevano tutti però nessuno ne parlava e io allo stesso tempo ero felice del rispetto e ansiosa di vivere la nostra storia alla luce del sole». Non è più una storia, è un matrimonio.