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 2021  novembre 01 Lunedì calendario

Il mal di mignolo, colpa dello smartphone

Non solo lavori usuranti che richiedono l’utilizzo per molte ore di pinze e tenaglie. A finire sotto i ferri dei chirurghi della mano ci sono ormai persone di qualsiasi categoria professionale, ma che hanno in comune la stessa malsana abitudine: usare in modo smodato il telefono cellulare. 
Il fenomeno, che non a caso è chiamato smartphone pinkie, ossia l’abitudine di usare in modo innaturale il quinto dito per sostenere il telefono, porta infatti a diverse patologie che richiedono spesso l’intervento degli ortopedici. «In realtà questi strumenti sono nati per essere utilizzati con due mani, ma di fatto tutti ne usiamo una sola – premette Fabrizio Cortese, vicepresidente di Otodi (la Società degli ortopedici e traumatologi ospedalieri d’Italia) e direttore di ortopedia e traumatologia dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto (Trento) – La posizione del polso, quando teniamo il cellulare, può provocare una compressione del nervo radiale, cioè la famosa sindrome del tunnel carpale. Si tratta di una patologia molto diffusa tra i lavoratori manuali, tra coloro che usano spesso strumenti vibranti, per esempio il trapano».
TENDINITE CRONICA
L’incidenza della sindrome del tunnel carpale è di circa 370 casi per 100mila abitanti. E lo smartphone ora ne è in buona parte la causa. Ma non solo. «L’utilizzo ripetuto del pollice che scorre sullo schermo che digita il messaggio – mette in guardia Cortese – può portare alla sindrome del dito a scatto, una tendinite cronica che porta la mattina appena alzati ad avere il dito che rimane bloccato in flessione. Queste patologie sicuramente sono aggravate dal fatto di avere ripetutamente la stessa posizione. Rispetto alle sindromi del polso e della mano siamo almeno al 20 per cento di patologie che sono legate a queste posizioni innaturali».

POSIZIONI OBBLIGATE
E l’abitudine a utilizzare senza sosta lo smartphone crea danni non indifferenti. «Tutte le posizioni obbligate per lungo tempo alle articolazioni della mano e anche del gomito – rimarca Mario Tartarone, direttore di ortopedia e traumatologia dell’ospedale San Carlo di Nancy di Roma – determinano uno stiramento e una compressione sia sulle strutture tendinee che su quelle nervose. Sapevamo già che la posizione obbligata del polso per tante ore utilizzando il mouse determina una infiammazione dei legamenti del polso e si ipotizza che possa essere una delle cause della sindrome del tunnel carpale».
Se si continua a usare il cellulare senza limiti, dunque, prima o poi toccherà pagare il conto. «Con l’aumento della larghezza dello smartphone di almeno un quarto rispetto a quello originario – rimarca Vincent Mazzone, direttore di Chirurgia della mano al Policlinico Gemelli di Roma – abbiamo creato la necessità di recuperare all’uso il quarto e il quinto dito. Ma non c’è niente di più innaturale. L’uso inatteso di queste dita ci ha trovati impreparati. L’evoluzione della mano dell’uomo non ha fatto in tempo a seguire la necessità».

NERVO IRRITATO
Il fenomeno riguarda soprattutto gli under 50, e ovviamente anche i ragazzi. «Molti lamentano dolore e tendiniti – rimarca Silvio Boero, direttore di Ortopedia e traumatologia dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova – Se queste posizioni sono molto prolungate, possono provocare irritazioni del nervo mediano al polso e ulnare al gomito. Si possono dunque avere sensazioni di parestesie, formicolii o addirittura sindromi del tunnel carpale per il nervo mediano o da intrappolamento o irritazione del nervo ulnare al gomito». Per evitare guai seri alla mano, meglio dunque non esagerare con il telefono. «Bisogna avere l’accortezza di mettere un tempo limite di utilizzo, una sorta di alert – suggerisce Cortese – Un altro escamotage può essere quello di usare quei sostegni fatti ad anello che si applicano con la ventosa e danno il vantaggio di utilizzare non il quarto e il quinto dito, ma tutte le dita della mano».