il Fatto Quotidiano, 1 novembre 2021
Parla l’acchiappavoti Aldo Patriciello
Nel caso si dovesse tornare al proporzionale, e l’eventualità sembra più di una ipotesi di scuola, abbiamo preparato, con l’ausilio di Aldo Patriciello, eurodeputato di Forza Italia e tra i più formidabili acchiappavoti in circolazione, un testo base comportamentale per i futuri candidati che dovessero ambire a una poltrona in Parlamento.
Lei è tecnicamente un ras, principe della rete clientelare, sismologo delle preferenze. Aiutiamo chi con buoni consigli chi si deve far largo in questo mare di pescecani.
Punto primo: il telefono. Mai cambiare il numero, mai spegnere il cellulare. Offrire la testimonianza della disponibilità all’ascolto.
Chiamerebbero a tutte le ore.
E così vuoi fare il deputato? Certo che chiamano e chiedono.
Chiedono pure cose strane.
Chiedono. Al politico spetta di distinguere il grano buono e quello cattivo.
E arriviamo al punto secondo.
Conservare lo stesso staff. I collaboratori devono essere gratificati economicamente cosicché non si formi in segreteria un turn over che manderebbe a monte la memoria politica. Ho sei collaboratori. Gli stessi di vent’anni fa.
Spieghiamo meglio la questione della memoria politica.
Memoria e interferenza territoriale. Esempio: entro in un bar e incontro lei. Accetto il caffè e anche la foto. Il mio collaboratore, se è valido, dovrà avvertirmi se sul suo conto spuntano brutte cose e l’amicizia con lei potrebbe nuocermi. Se lei è un malandrino, cassare il numero, rompere i ponti.
Cosa fare alla richiesta di un aiutino? Piccola raccomandazione, breve segnalazione, eccetera.
Prima si utilizzava il sistema dell’appunto scritto. Adesso è assolutamente vietato. Si rischia, per una banale segnalazione, di essere perfino coinvolti in storiacce. Non è più il tempo.
E allora come conservare il famoso legame? Come tenersi strette le preferenze?
Qui siamo al punto tre. Assoluta equidistanza con le simpatie locali o le ideologie storiche del nostro potenziale elettore. Se è di sinistra voti a sinistra al comune alla regione e anche al Parlamento nazionale. Io sono deputato europeo, non so se mi spiego. Limitare alla propria personale avventura la dazione del consenso altrui. In questo modo si liberano le energie dell’elettore e lo scambio diviene possibile.
Punto quarto.
Non fare comizi accompagnato da esponenti, anche del proprio partito, che in taluni territori potrebbero indispettire altri tuoi elettori di partito avverso al tuo. Meglio visite private, colloqui riservati.
E siamo all’elettore: chi è il trainante e chi il trainato.
Punto quinto: se fino a dieci anni fa il papà decideva il voto di tutta la famiglia adesso è il figlio/a a traghettare sulla tua sponda l’intero nucleo. Quindi sono decisivi i social. Avere un collaboratore che sappia gestire i social è rilevantissimo. Sono i giovani che fanno votare i vecchi, non so se mi spiego.
Battesimo, cresima, matrimonio. Nel Sud sono eventi sociali rilevanti.
Punto sesto ma valido solo nel Mezzogiorno. Essere presenti ogni volta che è possibile alle feste, ai compleanni, alle nozze d’oro, anche al compimento del diciottesimo. Un piccolo presente in argento è la forma tipo della colleganza. Nei casi più intimi (pochi per fortuna) una significativa dazione in danaro per sostenerli nell’avventura della vita.
Punto settimo.
Avere sott’occhio tutte le problematiche e continuamente inoltrare bandi di gara, concorsi, appalti eccetera.
Ottavo punto: quanto costa farsi eleggere?
Almeno 150mila euro per Strasburgo. Non meno di centomila per la Camera e il Senato. E guardi che mi tengo stretto.
Il santino è ancora necessario?
Assolutamente sì. Il santino è l’unico corredo tipografico (ora che sono svaniti i manifesti murali) indispensabile. L’elettore non ricorda bene e dunque devi agevolarlo nella rievocazione del tuo nome, cognome e simbolo del partito.
Punto dieci.
Sei stato eletto? Bene, ricordati che il telefono non lo devi spegnere più (confrontare il punto primo). Si risponde sempre, e con garbo e con umiltà. E si cerca dove è possibile un contatto fisico.
Al telefono si chiedono e si dicono cose anche sconvenienti.
Si potrebbe essere male interpretati. Meglio chiarire de visu.