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 2021  ottobre 31 Domenica calendario

Allarme per le mucche vaganti in Corsica

Il fenomeno dura da anni: le mucche erranti della Corsica. E spesso i turisti trovano pure “pittoresca” la presenza dei bovini (prevalentemente smagriti) sulle spiagge bianche, dinanzi alle acque cristalline. Dall’estate scorsa, però, si segnalano incidenti a ripetizione: vacanzieri incornati mentre scattavano selfies e aggressioni nelle vie dei villaggi sulle montagne, senza contare gli scontri automobilistici provocati da questi animali, che appaiono all’improvviso dietro i noti tornanti delle strade dell’isola.
In Corsica sono più di 30mila le mucche dichiarate ufficialmente. E i due terzi vagano nello spazio pubblico, abbandonate. Ma perché? A lungo la ragione è rimasta un tabù in una regione supersovvenzionata come questa. Ma ormai è nota: si tratta di una conseguenza indiretta dei contributi europei che la Pac, la Politica agricola comune, concede per i bovini da latte. Gli allevatori li intascano al momento della nascita del capo (fino a 161 euro ad animale), ma poi, in molti casi, se ne disinteressano: bisognerebbe investire per i recinti e per l’alimentazione. In realtà le vacche servono solo a intascare gli aiuti di Bruxelles, per poi essere dimenticate. «La maggioranza non produce niente – ha ricordato Pascal Lelarge, prefetto della Corsica, alla tv pubblica France 2 -. L’80% di questi animali da adulti non arriva neppure al macello». Secondo la prefettura, le sovvenzioni superano i quattro milioni di euro all’anno. Gli incidenti, intanto, si moltiplicano. Marylin Taddei è stata aggredita da un toro per strada, vicino a casa, a Bastia, un anno fa. Ancora oggi cammina con le stampelle. Ha creato un’associazione a sostegno delle vittime dei bovini erranti: ha individuato nell’ultimo anno almeno una decina d’incidenti, senza considerare quelli automobilistici, pure mortali, provocati dalla presenza degli animali per strada.
L’estate scorsa l’accesso ad alcune spiagge è stato proibito, soprattutto sul lato sud del golfo di Ajaccio, per evitare il contatto con le mucche. E certi sindaci, che avevano denunciato il problema, sono stati minacciati di morte: l’affaire è un vero business. Ci sono zone dove si è cominciato ad abbattere gli animali, ma allora si sono scatenate le proteste degli ecologisti, come quelli dell’associazione Global Earth Keeper, che hanno manifestato all’inizio di ottobre sulla spiaggia di Verghia, sulla costa sud-ovest della Corsica. «L’umano – si leggeva nei loro manifesti – è l’unico animale a non pensarsi tale».