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 2021  ottobre 31 Domenica calendario

Lisa Sergio, voce melodiosa del fascismo

Che abbaglio prese Filippo Tommaso Marinetti quando, nel 1932, elogiò la radio per la sua capacità di trasformare il pensiero «in vivente e palpitante atmosfera dinamica, cioè agile, tentacolare, vaporosa, avviluppante, imponderabile come il pensiero al suo nascere»! Sebbene in Italia stesse ancora muovendo i suoi primi passi, quel nuovo mezzo di comunicazione, brevettato da Guglielmo Marconi nel 1897, aveva già dato prova di poter essere un affilatissimo strumento di propaganda. 
Mussolini se n’era convinto solo in modo graduale, ma all’inizio degli anni 30 ogni sua riserva era caduta, come dimostrano sia la costruzione del trasmettitore a onde corte di Prato Smeraldo (1930) sia la creazione di una divisione radiofonica all’interno del suo Ufficio stampa (1933). Se poi alla capacità pervasiva del mezzo e al facile controllo dei contenuti si somma la forza magnetica di una voce come quella dell’annunciatrice Lisa Sergio, non è difficile capire perché la radio sarebbe diventata un’arma imprescindibile nel pur ricco e variegato arsenale della propaganda fascista.
Di madre americana (distaccata e scostante) e padre italiano (scapestrato e violento), Elisa Maria Alice Sergio – questo il suo nome completo – era nata a Firenze nel 1905. Desiderosa di affrancarsi da una famiglia tanto anaffettiva, seppe sfruttare a proprio vantaggio il dono più prezioso da essa ricevuto: il bilinguismo. A diciotto anni iniziò a collaborare al settimanale anglo-fiorentino «The Italian Mail», a ventuno divenne direttrice del periodico concorrente «The Italian Tribune», e a ventotto, dopo una breve parentesi come segretaria di un’associazione archeologica romana, fu assunta all’Ufficio stampa del Duce per tradurre e trasmettere in inglese i suoi comunicati ufficiali.
Come ci racconta Sandro Gerbi nella snella ma minuziosa biografia che le ha appena dedicato, il suo battesimo del fuoco avvenne in una stanzetta insonorizzata di palazzo Chigi nel luglio del 1933. Al segnale d’un ingegnere, col cuore in gola, ma in perfetto inglese, Lisa Sergio cominciò: «I’m talking to you from Rome, Italy». A cavallo delle onde corte, le sue parole si diffusero nel mondo nel momento stesso in cui furono pronunciate, ma fu la sua voce a imprimersi nel cervello di coloro che erano all’ascolto. La stampa inglese ne elogiò il tono morbido e melodioso, quella americana la limpidezza di pronuncia e dizione. L’una e l’altra sottolineavano caratteristiche tuttora percepibili, nonostante la polvere del tempo, nelle poche registrazioni superstiti (come questa: www.wnyc.org/story/317729-brains-have-no-sex).
Anche il fascismo dovette prendere atto che era nata una stella. E da semplice annunciatrice, Sergio fu promossa a radiocronista. Fu lei a commentare per il pubblico inglese il discorso con cui, il 9 maggio 1936, Mussolini proclamò l’Impero fascista; e fu sempre lei a introdurre l’uso politico del termine «axis» per spiegare la natura dell’alleanza con Hitler annunciata dal Duce il 1° novembre dello stesso anno. Ma a quel punto la sua vita subì una svolta inaspettata: il 23 aprile 1937 rassegnò le dimissioni dal suo incarico e il 24 giugno s’imbarcò sul Conte di Savoia alla volta di New York. Perché?
La verità di Lisa, affidata a interviste posteriori e memorie inedite, parla di un suo progressivo distacco dalla politica e dalla retorica fascista in seguito alla guerra d’Etiopia. La verità degli archivi, scandagliati da Gerbi in lungo e in largo (ma qualche documento troppo intimo avrebbe dovuto, a mio avviso, restare segreto), racconta invece una torbida storia di letto col suo capo Galeazzo Ciano. Il risultato tuttavia non cambia: nel luglio del 1937, grazie a una lettera di raccomandazione del suo protettore Marconi, la Sergio faceva il suo ingresso alla divisione estera della Nbc e ricominciava la sua carriera radiofonica come annunciatrice. Ancora una volta le sue eccellenti doti vocali e intellettuali le garantirono una rapida ascesa professionale che culminò alla stazione Wqxr con la conduzione quotidiana della popolare rubrica Column of the Air
Nel frattempo si era compiuta la sua conversione all’antifascismo e con essa quella all’American way of life. O almeno così sembrava. Nel marzo del 1946, come un fulmine a ciel sereno, il suo programma fu cancellato e lei invitata alla porta della Wqxr. Che cosa era accaduto? È presto detto: il naso sospettoso del direttore dell’Fbi, J. Edgar Hoover, aveva sentito odore di comunismo... Al lettore il piacere di scoprire da sé la terza vita di Lisa Sergio.