Corriere della Sera, 30 ottobre 2021
Alberto Tomba e la moda
«Abbiamo appena iniziato la prima manche, ma il meglio succede nella seconda». Alberto Tomba usa un parallelo con la sua esperienza agonistica per parlare della nuova collaborazione con Ciesse Piumini. Sarà lui l’ambassador del marchio di abbigliamento sportivo e urbano, una scelta nata non con intenti commerciali, ma da una condivisione di valori, spiega Fabio Primerano, presidente esecutivo: «Con 50 vittorie in Coppa del Mondo, 2 medaglie d’oro ai Mondiali, 3 ori olimpici e 89 podi, Tomba è il primo sciatore italiano di sempre per numero di successi e rappresenta un esempio di diffusione di valori sportivi e agonismo. Per questo lo abbiamo scelto».
Tomba, lei parla di una seconda manche: un futuro da stilista?
«Non penso proprio, ma con Ciesse Piumini siamo una coppia che funziona. In fondo è un nastro che si riavvolge: 25 anni fa vennero a fotografarmi in Ciesse nel giardino di casa mia dopo il doppio oro».
Dopo il suo ritiro ha sempre dosato con cura le apparizioni. Cosa l’ha spinta ad accettare questa volta?
«La condivisione di valori. Con Fabio Primerano abbiamo capito che nessuno dei due crede nel consumismo spicciolo, ma in ideali come la sfida, il sacrificio, nel cadere e poi ripartire. Ci lega il concetto di italianità e poi c’è il valore della coetaneità: siamo stati giovani negli anni 90».
Tomba e la moda.
«Mio nonno Alberto era un importante commerciante di tessuti e mio padre aveva un negozio nel centro di Bologna. Io rimango un atleta e il primo smoking l’ho messo da adulto a Milano. Ho vissuto sempre in tuta, ma con la pandemia mi pare che tutti abbiamo adottato il mio stile...».
A Sanremo che tuxedo indossava?
«Giorgio Armani. Ma il Festival che mi piaceva di più era quello che fermavo io (nel 1988 Sanremo si interruppe per la gara di Tomba, oro olimpico a Calgary, ndr).
Il pezzo che le piace di più della collezione Ciesse?
«Partirei con i colori, non posso che amare l’oro. Ma mi piacciono anche i blu e questo verdone che indosso».
Tra i modelli ci sono il 200 grammi, perfetto per la città, e i capi imbottiti con 1000 fill power: la massima capacità di riempimento e calore con il minor peso possibile.
«Mi piace il concetto del Safe Reflex: il tessuto ha delle microsfere luminescenti che rendono riflettente il capo. Un capo che pensa alla sicurezza di chi lo indossa».
Ora starà più a Milano?
«Si, abbiamo aperto un monomarca in Corso Garibaldi. Ma rimango di campagna: la notte devo riposare, senza tram e ambulanze».
Oggi che sport pratica? Magari il padel?
«Faccio l’opposto di quello che fanno tutti. Ho sempre vinto perché ragionavo a modo mio. A 50 anni mi sono tolto anche da Facebook».
C’è un erede di Tomba?
«Avevo un cognome che piaceva, facevo ridere la gente, vincevo. Negli sport invernali oggi le donne sono più forti degli uomini. Si dice che nasca un campione ogni 30 anni, dal mio ritiro ne sono passati 23: forse ci siamo».