15 ottobre 2021
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Biografia di Naomi Osaka
Naomi Osaka, nata a Chūō-ku, Osaka, Giappone, il 16 ottobre 1997 (24 anni). Tennista. Ha vinto quattro grandi Slam (gli US Open nel 2018 e nel 2020 e gli Australian Open nel 2019 e nel 2021). Sette i titoli WTA comquistati su undici finali. Prima giocatrice giapponese a vincere un titolo di tennis Grand Slam, prima giocatrice asiatica ad aver ottenuto il miglior posizionamento nei singoli (2019)
Titoli di testa «Sono una figlia, una sorella, un’amica e una fidanzata. Sono asiatica, sono nera e sono una donna. Sono una ragazza normale come chiunque altra, tranne che sono brava a tennis. Ho imparato ad accettarmi come me stessa: Naomi Osaka» [Esquire].
Vita Mamma giapponese, Tamaki Osaka, e papà haitiano, Leonard Maxime François. Naomi e sua sorella Mari (a sua volta tennista professionista) prendono il cognome della madre per evitare problemi burocratici in un paese diffidente verso gli stranieri [Elle] • Naomi si trasferisce con i genitori e la sorella Mary a New York quando ha 3 anni. Il padre, grande appassionato di tennis e delle sorelle Williams, insegna alle sue figlie i rudimenti di questo sport • Gioca nel Queens, nei campi dell’area Jamaica: «Era troppo dispendioso allenarci e giocare nei club al coperto o in qualsiasi altro circolo tennistico, soprattutto se si tiene conto di quante ore mia sorella e io restavamo a giocare. Così, i miei genitori hanno iniziato a portarmi a Jamaica, l’unica opzione veramente accessibile» [Nyt] • «Era mio padre ad allenarci. Perlopiù, Mari e io ci esercitavamo, ma ricordo di aver disputato vere partite contro giocatori che frequentavano quel posto, uomini di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Poiché eravamo lì molto spesso, ci conoscevano tutti e ci sentivamo parte della comunità. All’inizio, quando ho iniziato a giocare, ricordo che alcuni si divertivano a sconfiggerci. Crescendo, però, ho imparato a lottare con tutte le mie forze. Ricordo un tennista alto e allampanato: lo sconfissi così tante volte che mio padre mi dette alcune regole da seguire, per esempio rimandargli la palla vicino, così che non dovesse correre troppo, oppure fare in modo da non metterlo in svantaggio per 0 a 30 ogni singolo set» [ibid.] • «Nel fine settimana mia madre ci portava a Chinatown e lì acquistavamo lo scallion bread, il tipico pane allo scalogno, caldo e soffice. Non ricordo in quale negozio lo comprassimo, ma di certo è il mio cibo preferito, e ogni volta che penso a New York mi ritorna in mente» [ibid.] • A otto anni la famiglia decide di trasferirsi a Pembroke Pines, in Florida. Studia alla Elmont Alden Terrace Primary e alla Broward Virtual High School • Gioca a tennis ogni giorno nel club Harold Solomon Institute. Ricorda la sorella Mari: «Quando mi dici che sei nervosa, io ti dico di immaginare tutti nudi. Quando si tratta di tennis, penso che questa sia la cosa più importante che ti ho insegnato: come perdere. Quando stavamo crescendo, ad esempio dai 3 ai 16 anni, giocavamo insieme ogni singolo giorno. Sono la sorella maggiore, ti battevo sempre. Non ti sei mai arresa. Ogni singolo giorno mi dicevi che mi avresti battuta il giorno dopo, senza perderti d’animo. È stata come una costante motivazione per te. Per alcune persone, prendere batoste ogni giorno, potrebbe essere umiliante. Non per te» • A 15 anni, nell’agosto 2014, raccoglie il primo grande risultato quando sconfigge Samantha Stosur nel torneo di Stanford. A 16 anni inizia a gareggiare a livello professionale. Sin da subito mostra un carattere deciso e una stoffa invidiabile • Nel 2016 all’Australian Open a chi le chiede se stesse controllando il suo profilo Facebook, risponde: «No, voglio stare lontana da quello quando sono ai tornei, perché non… se qualcuno dice qualcosa di male, io scoppio a piangere in un angolo» • Alla sua prima partita nel circuito Wta, 17enne, a Stanford rimonta e butta fuori di nuovo Samantha Stosur, ex leader del ranking e numero 4 al mondo in quel momento • Il 2018 è il suo miglior anno da inizio carriera. Dopo essere stata eliminata agli Australian Open da Simona Halep, a Indian Wells vince il suo primo titolo Wta: «Questo è forse il peggior discorso di ringraziamento della storia… ehm… Vediamo… ringrazio il mio staff, gli amici, la mia famiglia, Sascha... chi altro? Dimentico qualcuno? Beh, chiaro, gli sponsor... Ah, certo, i raccattapalle! Loro sono super simpatici». Applausi. Risate • «Ride persino Daria Kasatkina, la serba appena battuta in finale per 6-3, 6-2, che non resiste alla goffaggine verbale della sua avversaria, la quale parla un inglese perfetto ma trattiene un vulcano di emozioni dietro una compostezza nipponica. Per Naomi è il degno finale di una settimana da dea, in cui ha fatto fuori tre ex numero 1 del mondo, Sharapova, Pliskova e Halep. Dopo il primo turno con la russa aveva detto: “Nella mia vita sognavo di giocare con Venus, Maria e Serena. Ora mi manca solo lei”. Sarà accontentata a Miami, dove due giorni dopo le due black girls si sfideranno nel match di apertura del torneo» [Skysport] • Con la vittoria a Indian Wells passa dalla 44esima posizione alla 22esima • Nel 2018 scende in campo nella finale degli US Open contro Serena Williams e, sovvertendo ogni pronostico, la batte 6-2, punteggio 6-4: «Una partita bella, palpitante, purtroppo rovinata alla fine da una autentica crisi di nervi di Serena Williams, che ha subito addirittura un game di penalità per aver dato del ladro all’arbitro Ramos, infuriata per una chiamata di coaching precedente. Ma nulla di tutto questo deve sminuire la splendida prestazione della ventenne Naomi Osaka, e il suo fantastico torneo. Prima giapponese di sempre a vincere un titolo Slam, sarà numero 7 del mondo» [Skysport] • Alla fine della partita Serena si scusa: «Siamo positivi, e festeggiamo Naomi, basta fischi, congratulazioni a lei, se lo merita. Spero tanto di tornare qui a giocare l’anno prossimo». Naomi, sottovoce, replica: «Mi dispiace che sia finita così, so che tutti facevano il tifo per lei. Grazie per aver guardato la partita. Significa molto per me che mia mamma sia venuta a vedermi, non lo fa spesso. Sognavo di giocare con Serena in una finale allo US Open, sono felice che sia potuto succedere, grazie» • Nel 2019 rinuncia alla cittadinanza statunitense a causa delle leggi del Paese del Sol Levante che concedono ai cosiddetti hāfu di mantenere la doppia cittadinanza solo fino ai 22 anni • Dopo aver vinto lo US Open 2018 attraversa una fase molto delicata. Parla di depressione durante il Roland Garros 2019, quando, da numero 1 del mondo, perde al terzo turno contro Katerina Siniakova • «Non voglio dire che mi sento depressa, ma lo sono. Penso sia una parte naturale della vita, soprattutto se ti alleni duramente per questi momenti e poi non ti comporti come vorresti. Penso che dire “sono depressa” sia una frase forte, perché mi sono già sentita così prima e ora non è così estrema» • Poche settimane dopo perde anche a Wimbledon, al primo turno. Non trattenendo più le lacrime interrompe la conferenza stampa [OkTennis] • Nel 2020, al Western & Southern Open di New York dice che vuole ritirarsi dalla semifinale per protestare contro le continue violenze negli Stati Uniti ai danni della gente di colore e in solidarietà al movimento Black Lives Matter. Quando gli organizzatori decidono di appoggiare la sua presa di posizione, posticipando gli incontri di 24 ore decide di partecipare e fa vedere il suo sostegno alla causa. Anche durante lo US Open rinnova il suo appoggio alle proteste anti-razziste indossando ogni giorno una mascherina recante il nome di una delle vittime della violenza poliziesca: Breonna Taylor, Elijah McClain, Ahmaud Arbery, Trayvon Martin, Philando Castiglia, Tamir Rice e naturalmente George Floyd • «Prima di essere un’atleta, sono una donna di colore. E come donna di colore sento che ci sono questioni molto più importanti che richiedono un’attenzione immediata, piuttosto che guardarmi giocare a tennis» • Agli Australian Open 2020 sconfigge Pavljučenkova (6-1, 6-2), Garcia (6-2, 6-3) e Jabeur (6-3, 6-2) ,negli ottavi batte Garbiñe Muguruza (4-6, 6-4, 7-5), nei quarti si impone su Hsieh Su-wei (6-2, 6-2), in semifinale vince il suo terzo incontro contro Serena Williams (6-3, 6-4) e in finale ha la meglio su Jennifer Brady (6-4, 6-3) e conquista il suo quarto titolo dello Slam, il secondo a Melbourne. Grazie al risultato ritorna al n°2 del ranking. • Agli Open di Francia «supera Patricia Maria Țig con il punteggio di 6-4 7-6, ma successivamente, a causa delle pressioni ricevute dagli organizzatori e alla possibile squalifica dal torneo dovuta alla decisione di cancellare le conferenze stampa, Naomi decide di ritirarsi prima del match del secondo turno, che la vedeva opposta ad Ana Bogdan, con una multa da 15.000 dollari: «Sono una persona molto introversa, che non brama la luce dei riflettori. Quando ho parlato dei miei problemi [la sua depressione, ndc] ai dirigenti del Roland Garros e dell’ATP, nessuno mi credeva. Non lo auguro a nessuno, e spero che si possano varare misure a tutela degli atleti, soprattutto quelli più fragili. Inoltre, vorrei non dover essere oggetto di un esame approfondito in merito alla mia storia medica personale, mai più. Quindi chiedo alla stampa un certo livello di privacy ed empatia la prossima volta che ci incontriamo. Ognuno di noi vive momenti difficili, ha a che fare con problemi che stanno dietro la propria immagine pubblica. Per quanto posso, cerco sempre di spiegarmi bene e di parlare di temi che ritengo importanti, ma questo mi mette ansia, mi fa sentire a disagio. Non ho tutte le risposte e quindi non posso essere un portavoce per gli atleti che hanno problemi di salute mentale, però spero che le persone e la stampa capiscano che è giusto e possibile non stare bene, ed è giusto e possibile discuterne. Michael Phelps, una volta, mi ha detto che parlare pubblicamente di questi temi può voler dire salvare una vita. Se è vero, ne è valsa la pena» • Alle Olimpiadi di Tokyo è la tedofora che ha acceso il braciere Olimpico. Viene sconfitta al terzo turno da Markéta Vondroušová per 1-6 4-6 • Il 4 settembre 2021 agli Us Open ha una crisi di nervi durante il match, perso, contro la diciottenne canadese Leylah Fernandez. «Osaka avanti, 6-5 e servizio nel secondo, zero palle break concesse fin lì contro una ragazzina molto in gamba ma ancora molto acerba a grandi livelli. Era partita quasi finita, doveva solo tenere l’ultimo game con l’autorità avuta fin lì. Invece, dopo il cambio campo, al primo punto perso è andata in tilt» • In conferenza stampa: «In questi ultimi tempi, se vinco non sono tanto felice quanto sollevata, se perdo invece sono tristissima. Non credo sia normale. Non vorrei piangere, ma a questo punto devo capire cosa voglio fare, quindi non sono sicura quando giocherò il mio prossimo incontro». Poco dopo il comunicato ufficiale nel quale annuncia una pausa dal tennis • «Ha perso, è scappata dal campo con grande fretta senza quasi raccogliere le sue cose, lasciando gli asciugamani sulla sedia. Un fugace cenno verso il pubblico e lo sguardo di chi aveva già deciso cosa fare di lì a poco. Non sembra esser più una situazione gestibile, almeno vista da fuori. La parola finale deve essere solo la sua, ma adesso più che mai sta uscendo tutto il malessere e la fragilità che ha mostrato negli anni e che forse nessuno aveva realmente colto […]. È un momento molto delicato, ma il volersi fermare è forse la scelta più doverosa. Ora l’unica cosa che conta sarà trovare il modo di star meglio, e se vorrà rientrare dovrà essere solo perché lei si sentirà di volerlo fare […]. Naomi per l’ennesima volta, non trattenendo le lacrime, ha ammesso che non riesce più a star bene in campo e ora vedrà dove la vita la condurrà. Nel frattempo, le facciamo un grande in bocca al lupo» • «Non mi sento brava abbastanza», «mi dico costantemente che faccio schifo, che potrei fare meglio». Sono solo due dei post pubblicati pochi giorni dopo la sconfitta •A fine settembre il ripensamento: «So che tornerò a giocare e probabilmente molto presto, perché sento di nuovo quel desiderio. Non mi interessa più di tanto vincere o perdere, quello che voglio è sentire la spinta a tornare in campo» [Hbo]. Pare punti a rientrare per le Wta Finals che si disputeranno in Messico dal 10 al 17 novembre.
Curiosità Nel 2020 Sports Illustrated l’ha nominata Sportiva dell’anno, Forbes l’ha certificata come atleta più pagata di tutti i tempi (con on 37,4 milioni di dollari incassati nel 2019 tra premi e sponsorizzazioni), Time Magazine, per ben due anni consecutivi, l’ha inserita nella sua lista delle 100 persone più influenti al mondo. Dall’inizio di quest’anno è il novo volto Luis Vuitton: «A parte il tennis, la moda è la mia più grande passione; non c’è marchio più iconico di Louis Vuitton. Ho comprato per la prima volta a mia madre una borsa LV quando avevo 16 anni come regalo di compleanno e da allora è diventata una tradizione. Dovrei vederlo come un cerchio che si chiude?» [Elle] • Passione per i Pokemon, i manga e i film giapponesi • Ascolta sempre musica prima di scendere in campo.
Amori È fidanzata con il rapper Cordae. I due si conoscono dal 2019 e lui le ha dedicato una canzone Dream in color nella quale canta: «My girl would forfeit a tennis match to meet my grandmama / Man, she truly a keeper».
Titoli di coda «Il tennis è un gioco e deve essere divertente».