ItaliaOggi, 29 ottobre 2021
Periscopio
Ho vinto anche contro Enrico Letta che venuto a Benevento non mi ha fatto nemmeno un telefonata di cortesia. Ci sono rimasto molto male. Letta è stato inelegante, non si è comportato da amico. Il Pd ha messo in campo tutti contro di me, parlamentari ed ex parlamentari, ex sindaci e pure fascistelli. Clemente Mastella, sindaco di Benevento. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Dobbiamo smetterla di chiamarlo green pass. Io credo che se lo avessimo chiamato fin dall’inizio per quello che è, certificato sanitario, non avremmo avuto così tante persone disposte a scendere in piazza per protestare come abbiamo visto nelle scorse settimane. Silvio Berlusconi. (Giuseppe Alberto Falci). Corsera.
Renato Brunetta ha lanciato l’idea di un nuovo polo liberale, socialista e popolare. Queste categorie ottocentesche sono abiti che stanno in tutti i guardaroba. Oggi il tema è un altro. È l’Agenda verde, come gestire la transizione ecologica. In tutta Europa ci si divide su questo. Gianfranco Rotondi (Cesare Zapperi). Corsera.
Berlusconi fu definito “Cavaliere nero” quando nel ’93 sdoganò Fini. Ma quando Fini cominciò la guerra a Berlusconi, diventò il beniamino della sinistra che ignorò fino all’evidenza lo scandalo della casa di Montecarlo. E così, sceso il Cavaliere nei voti, il demonio diventò Salvini, mentre la Meloni veniva trattata con i guanti. Ma da quando la “ragazza della Garbatella” svetta nei sondaggi con aspirazioni da primo ministro, è tornata fascistissima nonostante guidi a Strasburgo il gruppo dei liberali europei fondato dai rispettabili leader conservatori britannici. Bruno Vespa. QN.
La sceneggiata di ordini del giorno e mozioni e a polemiche contro Forza Nuova usate come randelli in campagna elettorale su Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono giunti proprio dalle forze di sinistra che negli ultimi 20 anni con i loro governi e i loro ministri dell’Interno hanno avuto almeno due volte la possibilità di fare quello che oggi chiedono a Mario Draghi. Ma non hanno avuto quel coraggio: su Forza Nuova hanno preso in giro tutti e continuano allegramente a farlo. Franco Bechis. Il Tempo.
Lo vedete Matteo Salvini comprendere che la politica del doppio binario nei confronti del governo, il dentro e fuori contemporaneamente, favore e sfavore dispensati insieme, è una delle ragioni principali della battuta di arresto della Lega? Infatti, chi è contro il governo preferirà votare Fratelli d’Italia. E che è a favore sceglierà i partiti progressisti. Invece, vedrete Salvini insistere sulla strada della lontananza e della dissociazione, fino al punto in cui non potrà tornare indietro. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Bobo Craxi vuol rilanciare il Psi. Al suo fianco si sono schierati, tra gli altri, Giorgio Benvenuto, Ugo Intini, Fabrizio Cicchitto, Mauro Del Bue, Giulio Di Donato, Ugo Finetti, Paolo Pilliteri, Sergio Pizzolante, Rino Formica, Claudio Martelli. Piero Sansonetti, direttore de Il Riformista, ha scritto orgoglioso: «Voterò il compagno Craxi», Sergio Staino ha disegnato una vignetta: «Non sono io il Bobo che si presenta. È un altro, ma molti miei amici lo voteranno». Carlo Valentini. ItaliaOggi.
Toti, governatore della Regione Liguria: «Il lavoro straordinario fatto a Genova dal sindaco Marco Bucci non si tocca. Prima di parlare di qualsiasi altra formula, bisogna prepararsi a portare avanti l’era Bucci in città. Se mi chiedessero come dovrebbero essere i prossimi 5 anni in Italia, direi che questo governo dovrebbe andare avanti anche oltre il 2023. Vedrei bene Mattarella al Quirinale, Draghi a Palazzo Chigi, Bucci a Palazzo Tursi». Bucci è pronto a ricandidarsi («non vedo l’ora») ma a renderlo meno sereno è il vento di Savona, dove il candidato del Pd, Marco Russo, ha ottenuto al ballottaggio il 62,2% dei voti e al suo sfidante, Angelo Schirru (37,7%) non è servito aggiungere alle tre liste dei partiti del centrodestra quella di Toti Per Savona. Una sconfitta pesante per il presidente della Regione. Carlo Valentini. ItaliaOggi.
La vita di Ötzi l’uomo delle nevi è stata una vita dura, logorante: aveva vecchie fratture a due costole e al setto nasale, diversi denti cariati, segni di artrite alle anche, alle ginocchia, alle caviglie. Il corpo era ricoperto da 61 tatuaggi, proprio come gli under 40 di oggi: ma i suoi erano stati ottenuti sfregando polvere di carbone di legna alle piccole incisioni praticate sulla pelle. I disegni erano per lo più gruppi di linee e croci, e si trovano tutti in corrispondenza di parti del corpo usurate, di quelle che causano dolori “da vecchiaia”. É interessante notare come la posizione dei tatuaggi coincida alla perfezione con le linee dell’agopuntura orientale: evidentemente c’è un sapere terapeutico antico, millenario, uguale in tutto il mondo. Ötzi si portava in giro quella mappa curativa incisa sulla pelle. Maurizio Pilotti, Libertà.
Sono diventato sacerdote per una promessa fatta a 6 anni in confessionale, mentre mi preparavo alla prima comunione. Don Dino Torreggiani, un rapitore di anime, mi disse: «Stringiamo un patto, io e te? Da grande farai il prete». D’istinto acconsentii, mi pareva un mestiere nobile. Una volta consacrato, i miei genitori mi rivelarono che da fidanzati si erano augurati di vedere sacerdote il primo figlio maschio. A 14 anni fui certo che Lui mi chiamava. Li ha esauditi. Giuseppe Dossetti, prete, nipote di Giuseppe Dossetti. (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Il potere di punire è tanto terribile quanto necessario. Ma è un potere che ha preso dimensioni esorbitanti. Esse sono dovute all’uso massiccio della custodia cautelare in carcere, così come alla presenza di troppe leggi, troppe norme, troppi processi. E troppe pene brevi scontate esclusivamente dietro le sbarre, dove si espone il detenuto, che dovrebbe essere rieducato, a una criminalità che rischia di produrre l’effetto contrario. Marta Cartabia, ministro della Giustizia, convegno a Padova.
Apprezzavo moltissimo Myrta Merlino ai suoi esordi tv. Poi mi ha deluso. È diventata politicizzatissima, vuole essere protagonista, sorride spesso a sproposito, assale gli opinionisti che non la pensano come lei e non dà loro la possibilità di concludere un ragionamento. Perché? Sinceramente, non lo so. La considero, come ho detto, intelligente: certamente perciò capisce che questo stile aggressivo le dà qualche fettina immediata di popolarità, a sinistra. Ma non dura. Anche perché la sinistra, di solito, pensa che tutto le sia dovuto. E non brilla per gratitudine. Cesare Lanza. Alle 5 della sera.
L’uomo vive alla giornata aspirando all’eternità. Roberto Gervaso.