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 2021  ottobre 28 Giovedì calendario

Intervista a Loredana Berté

La sceneggiatura, dice lei, c’è già: «Non so se ha letto la mia autobiografia Traslocando: ho raccontato tutto, lì». Il libro, uscito sei anni fa, ripercorre viaggi, amicizie e disavventure di una vita vissuta da rockstar vera. Una vita che ora, a cinquant’anni dagli esordi, a Loredana Bertè piacerebbe vedere raccontata sul grande schermo. Col cinema, evidentemente, la 71enne leonessa del rock italiano che lunedì ha pubblicato il nuovo singolo Bollywood, primo estratto dall’album Manifesto in uscita il 5 novembre ci ha preso gusto. Dopo il cameo in Addio al nubilato di Francesco Apolloni, uscito su Amazon Prime all’inizio dell’anno (con un omaggio alla sua Non sono una signora), ora la Bertè torna a prestare la voce al personaggio della nonna ne La famiglia Addams 2, nelle sale da oggi.
Chi dovrebbe girarlo, il suo biopic?
«Muccino o Sorrentino».
Addirittura?
«Non seguo molto il cinema italiano, ma loro sono riusciti ad attraversare le frontiere. Amo molto anche la regia alternativa di Asia Argento».
L’attrice perfetta per il ruolo della protagonista?
«Emma. È la mia figlioccia rock (il duetto Che sogno incredibile, uscito quest’estate, è Disco d’oro, ndr). E poi ormai è lanciatissima anche come attrice».
Sarebbe un film corale, considerando che la sua carriera è costernata di incontri: Renato Zero a chi lo farebbe interpretare?
«Forse a Damiano dei Maneskin, per la presenza scenica e per come gioca con i vestiti».
La canzone principale della colonna sonora?
«Non saprei, il mio repertorio è una Treccani».
Ci sarà un brano che sente di più.
«Luna, del ’97. Un pezzo autobiografico in cui misi tutta me stessa dopo aver trascorso anni chiusa in casa a fissare il soffitto dopo la morte di mia sorella. Era un grido di rabbia, ma anche di rinascita».
Le capita mai di riprovare quel senso di solitudine, oggi?
«Ci sono dei momenti in cui la cerco. Ho imparato a starci bene. Alla fine, è un risultato delle mie scelte, di quello che mi è capitato. Non ho mai nemmeno convissuto con i miei fidanzati e con il primo marito (Roberto Berger, figlio del miliardario Tommaso, sposato nell’’83 sulle Isole Vergini, ndr). Sono sempre stata indipendente».
La sua famiglia?
«Prima era Mimì. Ora sono rimasta solo io. Venderei l’anima al diavolo per riaverla».
Va sempre a dormire all’alba con la foto di Che Guevara sul comodino, come cantava in Amici non ne ho?
«No. Oggi ho dei ritmi regolari e abitudini sane. Passo le ore sulla cyclette: mi tengo in forma così».
Ha chiuso col rock’n’roll?
«Sono più serena. Il rock, comunque, è uno stato mentale».
Cioè?
«Per me è essere sé stessi, la più grande trasgressione».
È sempre una manifestina militante?
«Sì, i miei voti vanno sempre in quella direzione, dai tempi di Rifondazione e dei Radicali».
Ieri il senato ha bloccato il ddl Zan. Della classe politica di oggi cosa gliene pare?
«Una volta c’erano personaggi carismatici: oggi il nulla».
E dell’attualità?
«In Bollywood, scritta da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, canto che c’è una sottile linea tra caos e libertà: c’è troppa confusione».
Altri ospiti del disco?
«Fedez, J-Ax. Mi piace lavorare con i giovani, ma mi diverte anche fare il giudice a The Voice Senior (tornerà il 19 novembre su Rai1, ndr)».
Le piacerebbe interpretare un brano di Vasco?
«Perché no? So che è fan del singolo Figlia di, lo ha scritto sui social (ride)».
La vedremo in gara a Sanremo?
«No, l’ho vinto già nel 2019».
Arrivò quarta.
«Dimentica le quattro standing ovation della platea, con i cori da stadio mai sentiti all’Ariston: fui la vincitrice morale»
C’è qualcosa che le fa paura?
«Il buio. Dormo sempre con una lucina accesa».
Ci pensa mai a come sarà il suo funerale?
«Ci scrissi su una canzone, nel 2016: Se non venite non apparirete in nessuna tv, cantavo. Oggi va così».