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 2021  ottobre 28 Giovedì calendario

Periscopio


Si è rotto l’ascensore sociale, che oggi si sta muovendo solo in termini di classe: chi ha già, può pensare di migliorare; chi non ha, può solo temere di scivolare ancora più in basso. Enzo Risso direttore scientifico della società Ipsos (Marco Biscella), ilSussidiario.net.

Tra i banchi dell’opposizione nel consiglio comunale di Milano continuerà a esserci, almeno per un po’, anche Vittorio Feltri, una delle indiscusse star della seduta inaugurale di giovedì. Un giudizio sul pomeriggio di Palazzo Marino? Il direttore editoriale di Libero non si sottrae: «Ho trovato tanta burocrazia e zero politica. Siamo stati tre ore a romperci su cose del tutto inutili, quando l’unica cosa sensata sarebbe stata ascoltare subito il discorso del sindaco. Assurdo. Una colossale perdita di tempo». Ma il consigliere comunale Vittorio Feltri per ora rimarrà al suo posto, l’ultimo in basso a destra dell’aula. Andrea Senesi, Corsera.
Non è che io sia un permaloso ma sfido chiunque al mio posto a non avercela con Enrico Letta. Lo conosco da sempre, siamo amici, siamo stati al governo insieme, vieni a Benevento a farmi campagna contro e manco mi telefoni? Clemente Mastella, ex leader della dc, oggi sindaco di Benevento. (Tommaso Labate), Corsera.

 
All’ultimo confronto su Sky con Roberto Gualtieri, al candidato del centro destra, Enrico Michetti, avevano chiesto: «Sui diritti civili, Roma, come le appare?». Lui: «Una città stupenda. Diciannove miei amici provenienti da Barcellona hanno appena trascorso una vacanza bellissima. Alla fine sono ripartiti dicendomi entusiasti: sui bus abbiamo sempre viaggiato gratis!» (in realtà, non avevano pagato il biglietto). Fabrizio Roncone, Corsera.
Le dure riprovazioni berlingueriane avrebbero generato, di lì a un decennio, la stagione di Tangentopoli, la caccia sistematica al “ladro” e al “corrotto”, la delazione costante e lo sputtanamento sui media, infarciti da un giustizialismo ideologico, dalla confusione tra sospetto e prova di reato e dall’ambizione fanatica, degna di un Robespierre, di voler epurare quanti si fossero macchiati di qualche presunta colpa e di bonificare e rendere migliori la società e l’umanità. Non va mai dimenticato che, secondo Leoluca Orlando Cascio, il sospetto è l’anticamera della verità. Francesca Totolo: “La morale di sinistra”, Altofonte.

Così come l’antifascismo non è un valore soltanto di sinistra, allo stesso modo l’anticomunismo non è (o non dovrebbe essere) un valore soltanto di destra. Mário Soares (l’uomo che fu undici volte nelle carceri di Salazar e tre volte primo ministro del Portogallo; confinato sull’isola di São Tomé, esiliato, eletto presidente della Repubblica) mi ha raccontato che, quando sembrò che i comunisti di Álvaro Cunhal e i militari ancora più a sinistra guidati da Otelo de Carvalho potessero prendere il potere, il primo ministro laburista James Callaghan gli assicurò che avrebbe fatto intervenire la Raf (Royal Air Force) a Lisbona, pur di sostenere il governo socialista guidato appunto da Soares. Sempre per restare a Londra, il più grande scrittore civile del Novecento, George Orwell, uomo di sinistra, che aveva preso posizione contro Franco («Omaggio alla Catalogna»), era un convinto anticomunista. Proprio a Barcellona vide gli stalinisti fucilare gli anarchici. Non a caso legò il proprio nome a un romanzo costato al totalitarismo comunista più di una battaglia perduta, «La fattoria degli animali». I socialdemocratici tedeschi combatterono gli spartachisti; e più tardi Brandt, per quanto sostenesse la necessità di dialogare con l’Est, prese nettamente le distanze dal comunismo e dal marxismo. In Italia le cose come d’abitudine si complicano. Bettino Craxi fu un leader socialista e anticomunista (sia pure con un uso spregiudicato del denaro; ma questo è un altro discorso). Qui però entriamo nel terreno minato del mito del comunismo italiano, per cui un’idea rivelatasi sbagliata e spesso con applicazioni criminali da Vladivostok a Trieste da noi diventava giusta, o almeno nobile. Certo Togliatti aveva fatto la svolta di Salerno, schierando il Pci nel fronte antifascista con cattolici e monarchici; migliaia di partigiani comunisti diedero la vita per combattere il nazifascismo; e gli eletti comunisti alla Costituente scrissero la Carta con democristiani e liberali. Però era lo stesso Togliatti che aveva fatto fucilare gli anarchici di Barcellona. Aldo Cazzullo. Corsera.

In quel Ferragosto 1961, il Muro è ancora un cantiere, ha ancora diversi punti deboli, come quello tra Ruppiner e Bernauer Straße. È a quel punto che un nervoso soldatino est tedesco si decide: ora o mai più. Una piccola folla che si è riunita dietro i ragazzini gli grida in coro: «Komm rüber!», vieni qui! E lui, dopo un’ora di tormenti, non resiste al richiamo: scatta, supera di slancio il filo spinato, lascia cadere il mitra mentre atterra (ne ha svuotato il caricatore per essere più leggero se avesse saltato, racconterà poi) si infila al volo in un’auto della polizia che parte sgommando, come fanno i rapinatori di banche nei film degli anni Settanta. Ma qui i bottino – preziosissimo – è lui, il caporale Schumann. Maurizio Pilotti, scrittore. Libertà.
Biden ha nominato presidente della Ftc (Federal trade commission), l’ Antitrust Usa, Lina Khan, che nel libro Il Paradosso antitrust di Amazon, ha rimodellato l’azione antitrust secondo cui non è sufficiente la soddisfazione del consumatore con prezzi bassi e buona qualità, ma in ogni settore deve esserci pluralità di operatori. Amazon invece ha chiuso il mercato ai concorrenti in due modi: rinunciando quasi a guadagnare sul commercio, costruendo però un sistema di attività funzionali al commercio ma anche di valore autonomo e forte reddito, che non permettono ai concorrenti potenziali di entrare nel mercato. Paolo Panerai. ItaliaOggi.

Dopo Brexit, sono 8 su 27 i paesi dell’Unione europea che non aderiscono all’euro. Essi sono: Svezia, Danimarca, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania. Con la sola eccezione della Danimarca, che respinse il Trattato di Maastricht con un referendum nel 1992, tutti gli altri sarebbero obbligati a entrare nel sistema euro “prima o poi”, al raggiungimento di certi criteri economici e legali riguardanti la stabilità economica, l’inflazione, l’integrazione dei mercati. Ipoteticamente, l’andamento dei “criteri di convergenza” dovrebbe essere misurato ogni due anni, ma (e non è un “ma” da poco) solo su richiesta del paese interessato. James Hansen, ItaliaOggi.
Il caso è la più imperscrutabile e prodigiosa delle necessità. Roberto Gervaso, scrittore.