Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  ottobre 28 Giovedì calendario

Cancellare il lunedì

Molti dei cicli di tempo che governano la nostra vita, l’anno, determinato dal ciclo solare, il mese, dettato da quello lunare, il giorno, scandito invece dal passaggio tra giorno e notte, sono imposti dalla natura, o almeno dall’astrofisica.

Uno però, la settimana di sette giorni, è solo roba nostra, umana, arbitraria. Non corrisponde a nessun ciclo degli astri, tant’è che molte civiltà, compresa quella romana, fino a che nel 321 d.C. l’Imperatore Costantino non impose la «moderna» settimana di sette giorni, ebbero storicamente la settimana di otto giorni.
Artificiale o meno, molti aspetti del comportamento umano, in campi così diversi come l’andamento delle borse, l’acquisto di biglietti Gratta e Vinci, il fenomeno del suicidio e perfino la fedeltà con cui i pazienti mantengono gli appuntamenti medici, rivelano corrispondenze statistiche a precisi ritmi settimanali.Ora, un crescente corpo di ricerche parrebbe avere identificato un elemento specifico che unisce questi comportamenti: la propensione al rischio.La nostra disponibilità a correre dei rischi scenderebbe in maniera regolare durante la settimana, partendo dal lunedì fino a toccare il suo punto più basso nella giornata di giovedì. La disponibilità a rischiare tornerebbe al suo punto più alto nella giornata di venerdì, il giorno dunque dell’ottimismo…
Studi condotti durante i lockdown anti-Covid avrebbero, inoltre, dimostrato che la «curva emotiva» coinvolta è determinata esplicitamente dalla settimana lavorativa e scompare quando non si va più in ufficio o in fabbrica.
Se tutto questo è vero, e se l’idea di fissare la settimana in sette giorni è solo una scelta arbitraria, allora potremmo benissimo decidere di cambiare ancora la struttura del calendario.
È dibattuta di questi tempi la proposta di adottare una settimana lavorativa di quattro giorni. Ciò lascerebbe un weekend lungo tre giorni, ma anche il weekend è faticoso a modo suo, come sa bene chi ha i figli in casa…
E se scegliessimo, alla maniera dell’Imperatore Costantino, di darci un taglio? Di dichiarare semplicemente che d’ora in poi l’intera settimana, anziché di sette giorni, consiste di soli sei giorni?
Potremmo magari cancellare il lunedì, non se ne sentirebbe la mancanza, lasciando in compenso più venerdì, più ottimismo e più weekend per tutti, dato che la lunghezza dell’anno resterebbe invece inalterata...