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 2021  ottobre 28 Giovedì calendario

Domande e risposte sui vaccini ai bambini

A chi sono riservati i vaccini per i bambini?
Al momento vengono vaccinati i ragazzi dai 12 anni in su. Negli Stati Uniti dalla prossima settimana avranno la possibilità anche i bambini tra 5 e 11 anni. Il comitato scientifico della Food and Drug Administration ha raccomandato l’approvazione di Pfizer perché «i benefici superano i rischi». In Italia ci vorranno ancora uno o due mesi. L’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali) ha iniziato la valutazione di Pfizer per la fascia d’età 5-11 anni il 18 ottobre. Più tardi sarà approvato anche Moderna.
È lo stesso vaccino degli adulti?
Sì, ma con un dosaggio inferiore e fiale diverse, dal tappo arancione. Negli Usa sarà somministrato con aghi più piccoli. Se l’Europa seguirà l’esempio americano, anziché i 30 microgrammi di Pfizer previsti per gli adulti, i bambini ne riceveranno 10.
Su quali basi l’Ema prenderà le sue decisioni?
Su un test condotto da Pfizer su 2.268 bambini. Il livello di anticorpi è paragonabile agli adulti nonostante il dosaggio ridotto. L’efficacia finale è del 90,7%.
Ci sono effetti collaterali?
Dolore al braccio, in alcuni casi un po’ di febbre e stanchezza. «Sono reazioni simili agli adulti e in nessun caso preoccupanti», spiega Elio Castagnola, responsabile del reparto di malattie infettive dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. «In alcuni casi viene consigliato il paracetamolo a scopo preventivo per ridurre i fastidi», aggiunge Rocco Russo, responsabile del tavolo sui vaccini della Società italiana di pediatria (Sip). «Io però penso che non sia sempre necessario, perché in qualche modo potrebbe interferire con la risposta immunitaria. La febbre è un effetto normale dopo la vaccinazione e dura molto poco. Con il vaccino per il morbillo si è visto che era associata a un elevato livello di anticorpi. Ma si tratta di una reazione individuale, in genere ereditata dai genitori. Si può avere una buona risposta immunitaria anche senza febbre. Il rischio di miocardite va preso sul serio?
È un’infiammazione del cuore: un raro effetto collaterale osservato fra i giovani, soprattutto maschi, con i vaccini a Rna Pfizer e Moderna. L’incidenza non è ben chiara, si stima un caso ogni 10 mila vaccinati. La sperimentazione di Pfizer aveva numeri più piccoli e non ha registrato miocarditi. Castagnola però ricorda che la malattia è causata anche dal Covid. «Dopo il vaccino noi in Liguria abbiamo registrato 2 casi, ricoverati per 4-5 giorni. Fra positivi al virus invece ne abbiamo visti 195 ogni 100mila ragazzi, tra 0 e 19 anni. Un numero pazzesco, e con ricoveri di 19 giorni in media. Quattro di quei ragazzi erano stati operati d’urgenza perché si sospettava che i sintomi fossero provocati da un’appendicite. La miocardite non è un buon motivo per non vaccinare bambini e ragazzi».
L’accettazione sarà alta?
«Molti genitori ci scrivono in ansia proprio per gli eventuali effetti collaterali. Come Sip stiamo preparando webinar per informare il pubblico, perché vaccinare i bambini è importante per frenare la diffusione del virus nella popolazione e impedire tra l’altro nuove varianti» spiega Russo. «Alcuni genitori sono preoccupati per gli effetti a lungo termine del vaccino», aggiunge Castagnola. «Noi piuttosto ci chiediamo quali saranno quelli del Covid. Due terzi dei casi di miocardite che abbiamo curato erano in bambini asintomatici. I sintomi si sono presentati anche un mese dopo l’infezione: una sorpresa tardiva davvero sgradita». Il rischio di anafilassi è più alto per i bambini? «È uguale agli adulti», risponde Castagnola. «Per i bambini verranno prese le stesse precauzioni, come l’attesa di un quarto d’ora dopo l’iniezione. Chi soffre di allergia sarà vaccinato in ospedale. Due o tre pazienti a più alto rischio al Gaslini hanno avuto l’iniezione alla presenza di un medico rianimatore. Ma anche per loro è andato tutto bene».