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 2021  settembre 15 Mercoledì calendario

Biografia di Charlotte Johnson-Wahl

Charlotte Johnson-Wahl (1942-2021). Pittrice. Madre del primo ministro britannico Boris Johnson. «Era cresciuta in una famiglia intellettuale e agiata. Il padre, Sir James Fawcett, era stato un avvocato di successo, presidente della Commissione europea per i diritti umani negli anni 70 e professore universitario. Era stato lui a presentarle Stanley Johnson, allora un ragazzo di buone promesse. Charlotte, che stava studiando letteratura inglese all’università di Oxford, interruppe gli studi nel 1963 per sposare Johnson e trasferirsi con lui negli Stati Uniti, dove aveva vinto una borsa di studio. A New York Charlotte mise al mondo Boris – vero nome Alexander Boris, ma a Eton compagni e scuola e professori cominciarono a chiamarlo Boris e Boris è rimasto. A conclusione della parentesi statunitense, Charlotte riprese gli studi a Oxford e divenne la prima donna sposata a laurearsi nel collegio di Lady Margaret Hall, ma il ritorno in Gran Bretagna coincise anche con l’inizio di gravi problemi matrimoniali. Divorziò nel 1979 mettendo a fine a un matrimonio che, se aveva portato alla nascita di quattro figli – oltre a Boris, il primogenito, Rachel, giornalista e scrittrice, Jo, ex politico conservatore, e Leo, produttore cinematografico e imprenditore – era stato in parte infelice e violento, come Charlotte aveva confidato a Tom Bower, autore della biografia del premier. Sola, senza soldi e con i figli piccoli, Charlotte soffrì un esaurimento nervoso per il quale venne ricoverata in ospedale per diversi mesi. “Mi ero completamente persa”, raccontò in un’intervista. Dopo un periodo di “povertà dickensiana”, conobbe negli Usa il secondo marito, Nicholas Wahl, professore universitario assieme al quale costruì un’esistenza felice ed equilibrata. Tornò a Londra nel 1996 dopo la morte del secondo marito» [De Carolis, CdS]. Dall’età di quarant’anni soffriva del morbo di Parkinson. Come recita il comunicato della famiglia, è morta «improvvisamente e pacificamente» lunedì scorso al St. Mary’s Hospital di Paddington a Londra.