Anteprima, 17 settembre 2021
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Biografia di Tullio Pironti
Tullio Pironti (1937-2021). Editore. «Si vantava di essere l’unico editore che avesse mai frequentato un ring. In effetti Tullio Pironti, cominciato con il pugilato da ragazzo nella palestra Olimpia della sua Napoli. Lo diceva con orgoglio, ma confessava anche di avere avuto “paura di uscire scemo”. Lo raccontò nell’autobiografia intitolata Pugni e cazzotti, dove ricordava l’infanzia di scugnizzo. Il pugile divenne un libraio e poi un editore, seguendo l’antica tradizione familiare che risaliva al tempo dei Borbone. Il primo libro da editore, La lunga notte dei Fedayn, scritto dal giornalista Domenico Carratelli, risale al 1972: era un reportage sulla strage dell’Olimpiade di Monaco. Le inchieste sull’attualità sono il suo marchio di fabbrica fino agli Anni 80: Il camorrista di Giuseppe Marrazzo (1984) ricostruisce il caso Cirillo, l’assessore campano rapito dalle Br e divenuto tristemente famoso per una trattativa che coinvolse Cutolo come mediatore. Dopo l’inizio “politico”, fu l’amicizia di Fernanda Pivano e di Francesco Durante a suggerire a Pironti di puntare sulla nuova narrativa americana, a cominciare dal romanzo-scandalo Meno di zero di Bret Easton Ellis, ambientato nei ricchi giri giovanili di Los Angeles dominati dalla droga, dall’alcol e dall’edonismo violento. Poi vennero i romanzi “sperimentali” di Don DeLillo, ancora sconosciuto in Italia, di cui Pironti pubblica diversi titoli (da I nomi a Libra), che poi sarebbero stati riproposti da altri con successo. Il pioniere che sa circondarsi dei consulenti giusti, qualità primaria dell’editore, sarà anche il primo a pubblicare Raymond Carver (Voi non sapete cos’è l’amore, 1989). Altra conquista è lo scrittore francese Jean-Noël Schifano, autore di diverse cronache e storie napoletane. Il fiuto dell’ex pugile si rivelerà anche nella scelta di Nagib Mahfuz, di cui Pironti pubblica la Trilogia, il suo capolavoro, quando ancora l’autore egiziano non era stato incoronato dall’Accademia di Stoccolma. E sempre restando all’area araba, nel catalogo Pironti troviamo i primi titoli italiani di Tahar Ben Jelloun» [Di Stefano, CdS].