Francesco Guerrera per "la Stampa", 27 ottobre 2021
FENOMENOLOGIA DI ELON MUSK: A DODICI ANNI RIUSCÌ A VENDERE UN VIDEOGIOCO DA LUI CREATO A UNA RIVISTA DI COMPUTER PER 500 DOLLARI, POI AVVIÒ UNA SERIE DI AZIENDE: LA “ZIP2”, SOCIETÀ CHE PRODUCEVA MAPPE ONLINE, È STATA VENDUTA A COMPAQ PER PIÙ DI 300 MILIONI DI DOLLARI, POI X.COM, DIVENTATA PAYPAL – L’ACQUISIZIONE DI TESLA NEL 2004, RIUSCENDOLA A PORTARE NEL GIRO DI 17 ANNI A DIVENTARE UNA DELLE COMPAGNIE DA UN TRILIONE DI DOLLARI - ORA PUNTA ALLA COLONIZZAZIONE DI MARTE… -
Prossima fermata: Marte. Dopo aver conquistato la Terra, Elon Musk punta a dominare il sistema solare. Il rivoluzionario più ricco del mondo ha metaforicamente piantato la sua bandiera sul nostro pianeta questa settimana quando Tesla, la sua azienda-scommessa sull'elettrificazione dell'auto, ha superato i mille miliardi di dollari di valore di mercato, raggiungendo Apple, Alphabet/Google, Amazon e Microsoft nel pantheon del capitalismo mondiale.
Musk ha celebrato il traguardo con un breve tweet per i suoi 54 milioni di fan: «Wild $T1mes! " "Tempi Pazzeschi!» ma scritto con il simbolo del trilione di dollari, a scanso di equivoci. Ma gente come Musk - non che ce ne siano molti come lui - non è capace di sedersi sugli allori. La nuova frontiera per il 50enne di origine sud-africana è il trasporto di turisti sul pianeta rosso grazie ai razzi futuristici della sua SpaceX, la società che ha fondato per «rendere l'umanità una specie multiplanetaria».
È facile alzare il sopracciglio all'entusiasmo esuberante e, forse un po' ingenuo, di un plurimiliardario con sogni grandi quanto il suo ego ma la storia recente ci insegna a non sottovalutare Elon Musk. Mai. Lui, tra l'altro, c'è abituato ad essere sottovalutato, o peggio. Sin da quand'era bambino nel Sud-Africa dell'apartheid e gli altri ragazzi afrikaner lo maltrattavano perché era un nerd.
La sua risposta? Nascondersi dietro il suo Commodore Vic-20 per creare un videogioco che poi riuscì a vendere ad una rivista di computer per $500. Non male per un dodicenne. Gli ingredienti del futuro successo di Musk erano presenti già allora: un intelletto senza pari, una determinazione quasi sovraumana e la capacità, non sempre presente tra i «geni» di Silicon Valley, di trasformare innovazioni tecnologiche in denaro contante.
Nel mio piccolo, ho avuto modo di osservare molte di queste caratteristiche quando intervistai Musk per questo giornale un po' di anni fa. Mi chiamò al telefono poco dopo la mia visita all'enorme fabbrica di Tesla nei sobborghi di San Francisco e ricordo di avere avuto un'impressione rara nella mia carriera - quella che il mio interlocutore avesse anticipato tutte le mie domande, quasi mi avesse letto nel pensiero.
Fu un colloquio affascinante, di cui ricordo l'impazienza di Musk, la voglia irruente di spiegare i suoi sogni. Altri tratti meno piacevoli della sua personalità, si palesarono dopo, sotto i riflettori dei media, soprattutto l'intolleranza di Musk verso quelli meno intelligenti di lui (ovverosia quasi tutti noi). O la capacità di far pesare agli altri la sua superiorità intellettuale - Musk disse alla prima moglie mentre ballavano durante il ricevimento di nozze: «Io sono la persona dominante in questo rapporto».
O la tendenza a non rispettare alcune regole, come dimostrato dalle sue battaglie con la Securities and Exchange Commission, l'authority dei mercati americani. Ma nella lotta darwiniana dell'imprenditoria Usa, soprattutto nella «tecnologica» costa Ovest, tutto è perdonato a chi vince. E Musk incominciò a vincere subito dopo aver finito l'università negli States.
Come ogni «imprenditore seriale» che si rispetti, Musk imparò non in aula ma fondando azienda dopo azienda. Prima Zip2, società che produceva mappe online, venduta a Compaq per più di $300 milioni, poi X.com, che divenne PayPal, il titano dei pagamenti su internet. Ma la grande intuizione di Musk fu quella di prendere possesso di Tesla nel 2004 e risolvere i grandi problemi delle auto elettriche dell'epoca: la mancanza di stile e la paura che ti lasciassero per strada con le batterie scariche.
Se la Toyota Prius sembrava un veicolo per nonne e ragionieri, ecco la Tesla Roadster, macchina super-sportiva che andava da 0 a 60 miglia in meno di quattro secondi. Come spesso accade con Musk, tecnologia e design furono accompagnate da acume per gli affari. Per combattere la «range anxiety», l'ansia di gamma, Musk si inventò un complesso accordo finanziario che permise a chi costruiva centraline di ricarica di usufruire di aiuti statali, facilitando la creazione di una nuova rete di rifornimento elettrico.
Come per tutti gli eroi - e Musk ha persino ispirato il Tony Stark di Robert Downey Junior in Iron Man -è la vulnerabilità che li rende umani. Per Musk, il momento più buio arrivò nel 2008 quando Tesla e SpaceX erano vicine al fallimento e, nella vita personale, lui stava soffrendo per via di un divorzio molto duro. «Quello è stato sicuramente l'anno peggiore della mia vita», ha detto Musk che ha anche paragonato l'imprenditoria a «masticare vetro guardando nell'abisso».
Nel 2021, Musk ha masticato poco vetro e assaporato molto, molto successo. Ma non basterà. Elon non si ferma a mille miliardi di dollari. Prossima fermata: Marte.