Il Sole 24 Ore, 25 ottobre 2021
Prof ordina agli alunni di sputare sul compagno
Integra il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina il comportamento dell’insegnante che ricorre a una qualsiasi forma di violenza, fisica o morale, pure minima o a scopi educativi. Su questi presupposti la Corte di cassazione con la sentenza n. 37642/2021 ha ritenuto penalmente responsabile una maestra che aveva punito un bambino di 6 anni, “servendosi” dei compagni di classe e abusando dolosamente dei mezzi di educazione previsti dall’ordinamento scolastico.
Nella vicenda in esame la maestra era accusata di avere, nella sua qualità di insegnante del primo anno della scuola primaria, costretto il bambino, che durante la lezione di educazione motoria aveva continuato a sputare per terra e verso i presenti, a subire a sua volta l’umiliazione di essere bersaglio di sputi da parte dei suoi compagni di classe; così provocando al bambino un forte turbamento con conseguente pianto. Secondo la difesa dell’insegnante quest’ultima si era comportata nella certa convinzione che la sua condotta rientrasse nei limiti dello ius corrigendi e in particolare nell’applicazione del cosiddetto metodo educativo “role play”. Tuttavia tale ricostruzione non ha convinto la Cassazione anche perché i compagni, su indicazione della maestra, non si erano limitati a “mimare” il gesto, ma avevano realmente sputato al loro compagno di classe. Umiliandolo e mortificandolo gravemente.