Il Sole 24 Ore, 25 ottobre 2021
Furti quasi sempre impuniti in Italia
Migliora l’azione di contrasto alla criminalità anche rispetto al periodo pre Covid. L’incidenza di persone denunciate, arrestate o fermate ogni 100 delitti denunciati è cresciuta del 20% nel primo semestre 2021 rispetto al 2019: in pratica nei primi sei mesi di quest’anno le forze dell’ordine hanno segnalato in media 44 persone ogni 100 denunce di reato, mentre nel 2019 questo dato medio si fermava a 37 segnalazioni. Stabile intorno al 30%, invece, l’incidenza di persone denunciate di origine straniera.
La lotta al crimine
I dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno elaborati dal Sole 24 Ore del Lunedì consentono così di misurare l’impatto della lotta al crimine, più precisamente del tentativo quotidiano delle forze di Polizia di “dare un volto” a certi crimini, individuando gli autori degli illeciti per poi consegnarli nelle mani della giustizia. Questi numeri fotografano le segnalazioni a carico di presunti autori noti di reato che sono stati denunciati, a cui si aggiungono le persone arrestate o fermate.
Nel 2020, durante i mesi più caldi della pandemia, indipendentemente dal successivo iter giudiziario, sono state denunciate e arrestate o fermate 801.374 persone, in calo del 6,5% rispetto al 2019. Tuttavia, il rapporto con il numero di illeciti denunciati sul territorio fa emergere una maggiore incidenza, che è ulteriormente cresciuta, in base ai dati ancora non consolidati, del primo semestre 2021 quando le persone fermate sono state oltre 425mila.
Nei primi sei mesi di quest’anno, ad esempio, è aumentato il numero di persone segnalate per delitti informatici (+133% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e per riciclaggio e impiego di denaro sporco (+46%), mentre sono diminuite le segnalazioni per incendi (-37%) e per spaccio (-12%).
L’incidenza di stranieri
Se complessivamente l’incidenza sul totale di segnalazioni riferite a persone di origine straniera è rimasta stabile, questo dato invece varia in modo significativo in base alle diverse tipologie di reato. Nei primi sei mesi 2021, oltre la metà delle persone segnalate risulta di origine straniera nel caso di furti con destrezza (59%), in quelli negli esercizi commerciali (54%) e nelle rapine in pubblica via (52%). Questo dato cala, poi, per violenze sessuali (39%), reati di droga (36%) e minacce o percosse (25%). Fino a scendere sotto il 20% per omicidi volontari e colposi, truffe e frodi informatiche, riciclaggio e impiego di denaro sporco e delitti informatici.
L’efficacia dell’azione
È rapportando il numero di persone segnalate al numero di reati denunciati, inoltre, che per alcune tipologie di reato emergono con chiarezza – e urgenza – le difficoltà della lotta al crimine. I reati che restano maggiormente “impuniti”, o meglio senza un volto da consegnare alla giustizia, sono soprattutto i furti di motocicli o di autovetture (una persona segnalata ogni 30-33 denunce), i furti con destrezza o su auto in sosta (una ogni venti). A seguire ci sono i danneggiamenti o i furti in abitazione, per cui si rileva in media una persona segnalata ogni dieci episodi denunciati. E poi si arriva a un arresto o fermo ogni cinque scippi denunciati.
Anche per i reati digitali si fatica a scovare gli autori: a fronte di circa 147.400 crimini informatici denunciati nel primo semestre 2021 (tra truffe, frodi e delitti), per la stessa tipologia di illecito sono state segnalate circa 41.600 persone.
La geografia
La top ten delle province in cui si registra il maggior numero di persone denunciate, arrestate o fermate in rapporto alla popolazione residente vede in testa Vibo Valentia (con 33 persone ogni mille abitanti), seguita da Isernia, Crotone e da altre province del Sud, con l’eccezione di Trieste (4° posto, con 22 persone) e Bologna (10° posto, 20 persone).
Al contrario a Monza Brianza e Oristano sono state segnalate meno di 9 persone ogni mille abitanti. Gli stranieri denunciati superano il 50% del totale, infine, a Prato, Milano, Imperia, Firenze e Padova.