Il Sole 24 Ore, 25 ottobre 2021
I dati sui crimini in Italia nel primo semestre 2021
Oltre ottocento reati informatici al giorno nei primi sei mesi di quest’anno. Così il crimine “digitale” è arrivato a pesare quasi la metà rispetto ai fenomeni predatori, in particolare dei furti, rilevati sul territorio nazionale. E sul totale dei delitti denunciati oggi incide per oltre il 15%, superando i livelli pre-pandemia sia nel caso di truffe e frodi informatiche (+28% rispetto al primo semestre 2019) sia dei delitti informatici (+52%).
Il crimine digitale
La crescita degli illeciti online emerge con forza dagli ultimi dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, estratti dalla banca dati interforze delle denunce di delitto rilevate sul territorio nazionale, e confrontati nel rapporto annuale del Sole 24 Ore del Lunedì con quelli degli anni precedenti. Non si tratta solo di un incremento rispetto al pre-Covid, quando ancora smart working e didattica a distanza erano una realtà per pochi: il trend si conferma nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 (+20% truffe e frodi, +18% delitti informatici). «Molte condotte criminali in questi mesi si sono spostate sulla Rete» afferma il dirigente Stefano Delfini del servizio di analisi criminale che fa capo alla direzione centrale della Polizia criminale. «Stiamo monitorando con attenzione – aggiunge – queste nuove forme di delittuosità. Da poco abbiamo implementato la nostra banca dati: ora mappiamo anche informazioni relative all’autore del reato informatico, non solo alla vittima, con lo scopo di studiarne le relazioni. Stiamo cercando di affinare i nostri strumenti di indagine per capire meglio come opera il criminale online e orientare l’azione delle forze di polizia».
La lettura dei dati sembra univoca: dove c’è un maggior utilizzo degli strumenti informatici cresce il rischio. Dove invece, per motivi anagrafici, culturali o di infrastruttura, la popolazione è meno incline al digitale, sono minori gli illeciti denunciati. La finalità principale è quella di lucro, attraverso il furto di dati o informazioni per disporre di denaro. Ma crescono anche gli attacchi alle “falle del sistema”, come lo zoombombing, l’intrusione indesiderata all’interno di conferenze online.
La ripresa dei furti e le violenze
Nel frattempo, dopo la brusca flessione nei mesi di lockdown, anche ladri e rapinatori sembrano tornare in azione, dimenticandosi del virus. Se rispetto al 2019 i furti risultano comunque in calo del 36%, nei primi sei mesi 2021 tornano a salire in particolare i furti con strappo (+35%), di motocicli (+17%) e di autovetture (+16%). Riprendono in parallelo le rapine (+6%), anche se con numeri ancora ridotti, in particolare per quelle in banca: solo 37 nei primi sei mesi del 2021, contro le 145 dello stesso periodo 2019. Continua il calo, invece, dei furti in abitazione (-39% rispetto a due anni fa). «Le limitazioni alla mobilità e i maggiori controlli sugli spostamenti hanno ridotto drasticamente la criminalità predatoria – spiega Delfini – ma nei primi mesi 2021 sembra che furti e rapine stiano tornando in fretta ad aumentare».
Sale l’attenzione sulle violenze. Quelle sessuali risultano in crescita dell’1% rispetto al 2019: anche grazie alla maggiore consapevolezza delle donne e agli sforzi fatti per intercettare i segnali di disagio, sono aumentate le denunce, in media 12,5 al giorno.
Giovani, risse e minacce
Preoccupa, poi, l’aumento di minacce e percosse, con 224 episodi denunciati al giorno. A cui si aggiungono le lesioni dolose (+5% nel 2021) «Come accade in altri Paesi europei, rileviamo segnali di insofferenza della popolazione, in particolare verso le istituzioni e i controlli, soprattutto da parte dei giovani», racconta il dirigente del servizio di Analisi criminale, facendo riferimento all’aumento anche di episodi di violenza urbana, in parte anche di risse su strada.
Femminicidi e omicidi sul lavoro
Stabili gli omicidi volontari, per cui l’Italia si distingue da sempre con numeri abbastanza contenuti, «anche se rimane drammaticamente stabile il numero di donne uccise», sottolinea Delfini descrivendo quello che, invece, è un “primato” negativo.
Confermano l’urgenza dell’intervento disposto con il Decreto fiscale dal Governo i dati sugli omicidi da incidente sul lavoro: 38 episodi nel primo semestre contro i 28 del 2019. Da osservare, poi, i trend legati agli stupefacenti: lo spaccio risulta ancora in calo (-15,6%), mentre aumentano i reati di produzione e traffico (+8%). «Il mercato dello spaccio – conclude Delfini – si è adeguato alla situazione pandemica. Hanno messo a punto nuove forme di consegna, anche a domicilio oppure utilizzando minori. È diventato più difficile riuscire a intervenire, si riesce a farlo in modo più efficace magari “a monte”, cioè andando a colpire chi produce».
La mappa per provincia
I reati più gravi denunciati in Italia, 5.215 al giorno nel primo semestre, sono in crescita del 7,5% rispetto al 2020 ma comunque in calo del 17% rispetto allo stesso periodo 2019, in linea la flessione degli anni passati.
In base al numero di denunce ogni 100mila abitanti, emerge poi la geografia del crimine, che va da Milano a Oristano: l’«Indice della criminalità 2021» conferma le criticità legate alla sicurezza nelle grandi aree metropolitane, tutte tra le prime 20. Questa mappa, da una parte, riflette anche la diversa attitudine a denunciare, pure in relazione alla capacità di risposta delle istituzioni sul territorio; dall’altra, sconta la difficoltà di cogliere l’universo degli illeciti “sommersi”, cioè non rilevati.
Milano resta “capitale” delle denunce, in particolare dei furti con destrezza che incidono per il 9% sul dato complessivo: dopo aver chiuso il 2020 con un calo delle denunce (-27%), registra nei primi sei mesi 2021 una ripresa (+14%). Bologna sale al secondo posto, seguita da Rimini e Prato. Per tipologia di reato, inoltre, si confermano le criticità di alcuni territori. Trieste resta, come lo scorso anno, la provincia con più denunce di violenza sessuale in rapporto ai residenti (48 episodi nel 2020) e Padova quella più sotto pressione per i reati di droga. Se Napoli conferma il record di rapine e furti con strappo, Parma si distingue negativamente per incidenza di rapine nei negozi anche nell’anno Covid, Ravenna per i furti in casa e Imperia per percosse e lesioni dolose denunciate. Infine, le vittime dei delitti informatici si concentrano a Mantova, mentre a Gorizia o Torino quelle di truffe e frodi informatiche.