il Giornale, 24 ottobre 2021
La Cina vieta ai genitori di far studiare troppo i figli fuori dalla scuola
L’obiettivo è ridurre i carichi di lavoro «eccessivi» per i giovani studenti fuori dalla scuola. Per questo la Cina ha approvato una legge sulla promozione dell’educazione familiare. La norma ha ricevuto il via libera del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il vertice dell’organo legislativo del parlamento cinese, dopo la riunione che si è conclusa ieri a Pechino, ed è stata promulgata dal presidente cinese, Xi Jinping. Secondo il testo diffuso dall’agenzia Xinhua, «in risposta alla spinta del Paese per alleviare il carico di lavoro degli studenti, la legge prevede che le amministrazioni locali a livello di contea o superiore intraprendano misure per ridurre il peso di eccessivi compiti a casa e del tutoring fuori dal campus durante la scuola dell’obbligo».
La legge vieta, inoltre, ai genitori di dare eccessivi compiti di studio ai propri figli, sottolineando che i tutori legali dei minori devono «organizzare appropriatamente» il tempo per lo studio, per il riposo e per l’attività fisica dei giovani. Inoltre, i tutori legali devono anche prevenire che i minori diventino dipendenti da internet. Negli scorsi mesi sono state introdotte pesanti restrizioni imposte riguardanti i minori, soprattutto per quanto riguarda l’uso di internet e dei giochi on line, a cui i minori possono accedere solo per un’ora al giorno nel fine settimana e nei giorni festivi.
E non è tutto. Nei giorni scorsi il Parlamento cinese aveva fatto sapere che avrebbe valutato misure per punire i genitori in caso di «comportamenti molto sconvenienti» oppure per reati commessi dai figli. La legge si inserisce così nelle ultime misure di orientamento fortemente paternalistico varate dal governo.