la Repubblica, 24 ottobre 2021
Rifondazione comunista 30 anni dopo
Rifondazione comunista compie trent’anni e celebra il suo undicesimo congresso, ieri e oggi a Chianciano Terme. Gli anni d’oro sono finiti da un pezzo, lontano quell’8,4 per cento che raggiunse con Fausto Bertinotti, e infatti è come una nobile decaduta che guarda ai fasti del passato con una scia di rimpianti. Dopo la relazione del segretario, Maurizio Acerbo, i compagni hanno intonato l’Inter-nazionale, ma a Roma alle ultime comunali la lista ha preso lo 0,5 per cento. Il manifesto si è chiesto che senso quel pulviscolo di sigle a sinistra del Pd, ognuno orgogliosamente per sé, una miriade di partitini uniti soltanto dallo zero virgola. «Noi siamo per fare rete», dice a sera Acerbo, «il punto è che in troppi rifuggono ancora dall’unità. Ma la Calabria, dove il nostro schieramento ha raggiunto il 16 per cento, dimostra che l’alternativa è possibile».Ieri l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si è candidato in Calabria, era in sala, insieme ai 250 delegati. I registi Ken Loach e Citto Maselli hanno mandato un messaggio. Mimmo Lucano si collegherà oggi online. Ospite d’onore Rafael Correa, l’ex presidente dell’Ecuador che diede asilo ad Assange nella sua ambasciata a Londra. Ci sono esponenti curdi, i rappresentanti di Podemos, e il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.Ma qual è l’orizzonte? «Contestare l’agenda Draghi», risponde Acerbo. «Non affronta le vere emergenze. Non prevede la ricostruzione della sanità pubblica. Non si occupa a sufficienza della scuola. Discutiamo del Green pass, ma prevalgono le classi pollaio. Non si vuole porre fine alla stagione della precarietà sul lavoro. Le proposte sulle pensioni meriterebbero uno sciopero generale. Insomma, le ragioni della sinistra non ci sono in questo governo, il Pd queste battaglie non le fa» si lamenta Acerbo. Metà Paese protesta con l’astensionismo, per anni le periferie hanno votato per i populisti. Rifondazione non è più in Parlamento da tredici anni. «Siamo fortemente indeboliti, ma siamo ancora il quarto partito italiano del due per mille», trova un appiglio di consolazione il suo nocchiero. Trent’anni sarebbero anche un bel traguardo, specie se si ha una storia importante, ma questo è un compleanno amaro.