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 2021  ottobre 23 Sabato calendario

Alec Baldwin ha ucciso sul set il direttore della fotografia

Matteo Persivale per il Corriere della Sera

«Perché mi avete dato una pistola carica? Perché?». Sono le 13.50 dell’altroieri (le 21.50 in Italia) quando la vita di Alec Baldwin, 63 anni, cambia per sempre. Sul set del film Rust, un western, al Bonanza Creek Ranch nei pressi di Santa Fe, New Mexico, durante le riprese, la pistola di scena che Baldwin, nei panni di un vecchio pistolero, ha in mano — pistola di scena che dovrebbe essere innocua, dotata come tutte le altre di una piccola carica esplosiva che emana un lampo scenografico e basta — esplode un colpo vero.

Il proiettile centra la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, 42 anni, sposata, un figlio, che muore prima di arrivare in ospedale, e ferisce — lo stesso proiettile, o una scheggia: la polizia scientifica sta indagando — il regista del film Joel Souza, 48 anni, che dopo aver passato qualche ora in ospedale per accertamenti viene dimesso in serata.

Baldwin viene portato all’ufficio dello sceriffo, rilascia una dichiarazione spontanea, e quando esce viene fotografato dai teleobiettivi nel parcheggio: è solo, senza avvocati, bodyguard o il consueto coté di assistenti e addetti stampa delle star hollywoodiane del suo livello. Maglia blu, pantaloni neri, grida sconvolto nel telefono, poi si allontana ancora, e in fondo al parcheggio si inginocchia a terra, singhiozzando.

Ieri pomeriggio, due tweet dal suo account ufficiale: «Non ci sono parole per esprimere il mio choc e la mia tristezza per il tragico incidente che ha tolto la vita a Halyna Hutchins, moglie, madre, nostra collega profondamente ammirata. Sto collaborando senza riserve con le indagini della polizia per chiarire come possa essersi verificata questa tragedia e sono in contatto con suo marito. Ho offerto il mio sostegno a lui e alla sua famiglia. Il mio cuore è spezzato: per suo marito, per il figlio, e per tutti coloro che conoscevano e amavano Halyna». L’indagine si concentra ovviamente sulla perizia balistica: come è possibile, nel 2021 degli effetti speciali digitali più sofisticati, morire sul set per un errore — letale ma di una banalità assoluta — di caricamento di una pistola che non deve sparare ma fare soltanto un lampo, e rumore? Tra le ipotesi: trattandosi di un film western ambientato nell’Ottocento, potrebbe essere stata realizzata una carica a salve ad hoc per una pistola antica visto che quelle standard usate per le armi moderne potrebbero non essere adattabili.

Comunque sia finito un proiettile nella pistola di Baldwin, non è la prima volta che capita una simile tragedia: era successo nel marzo 1993 a Brandon Lee, figlio del grande Bruce, morto a 28 anni durante le riprese di «The Crow» in North Carolina: colpito all’addome da una pistola caricata sì a salve, ma nella quale era stato incredibilmente dimenticato un colpo in canna dagli addetti alla sicurezza (vennero accertate tre gravissime violazioni dei protocolli di sicurezza). Un attore — il nome allora non fu diffuso, un privilegio che Baldwin non ha ricevuto — sparò da cinque metri di distanza uccidendo Lee sul colpo.

Proprio la famiglia di Brandon Lee, che gestisce il suo account Twitter, ha scritto ieri mattina: «I nostri cuori sono con la famiglia di Halyna Hutchins e Joel Souza e con tutti coloro che sono coinvolti nell’incidente sul set di Rust. Nessuno dovrebbe mai essere ucciso da una pistola su un set cinematografico. Punto».

Nel film le cui riprese sono state fermate sine die, Baldwin interpreta Harland Rust, fuorilegge con una taglia sulla testa che torna in Kansas per far evadere il nipote. Condannato all’impiccagione per un omicidio accidentale.





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Anna Lombardi per la Repubblica
Dovevano essere colpi esplosi a salve, letteralmente tutto fumo e niente pallottole. Invece, quelli sparati giovedì sul set del film western “Rust” dall’attore (e produttore della pellicola) Alec Baldwin in un ranch di Santa Fe, in New Mexico, hanno ucciso Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia, di 42 anni appena. E ferito il regista (e autore della sceneggiatura insieme a Baldwin) Joel Souza, 48 anni, inizialmente dato da alcune fonti in fin di vita. Una notizia, quest’ultima, smentita però da una delle attrici del cast, Frances Fisher. Attaccando il sito del Daily Beast che lo scriveva ha infatti affermato: «Non abbonatevi a certa roba. Joel è già uscito dall’ospedale». Ma com’è stato possibile un incidente così grave? Secondo la prima ricostruzione fornita dagli investigatori al locale Albuquerque Journal, contrariamente alla consuetudine che affida il compito al “maestro d’armi” del set, l’arma era stata caricata proprio dall’attore 63enne. Che però secondo alcuni testimoni nei concitati momenti successivi all’incidente è stato sentito gridare: «Perché mi avete dato una pistola “scottante”?» (cioè carica). La dinamica non è chiara. Baldwin stava forse provando una scena subito prima del ciak. O forse, l’azione era già stata data. Fatto sta che ha compiuto il gesto di “scaricare” quello che quasi certamente era un revolver facendo partire i due colpi. Non sappiamo però se, come ipotizza Cnn, la parola “scaricare” usata dagli agenti significa che Baldwin ha sparato con l’intento di esaurire i colpi nella pistola, ipotesi più plausibile avendo colpito due persone. O se invece aveva aperto il revolver per tirar fuori i proiettili. «Non ho parole per esprimere il mio shock e il dolore per il tragico incidente che ha preso la vita di Halyna: moglie, madre e ammirata collega. Sto cooperando con la polizia per capire come sia potuto accadere» geme su Twitter l’attore, visto dai giornalisti in lacrime davanti all’ufficio dello sceriffo locale dove è stato interrogato per diverse ore, salvo essere poi rilasciato senza nessuna incriminazione a suo carico. Il film è stato interrotto. La produzione insiste: l’arma era caricata a salve. Ma gli esperti notano che l’innesco c’è sempre e contiene comunque una minima parte di polvere da sparo necessaria a produrre l’esplosione. Altre disgrazie del genere sono già accadute. Nel 1984 l’attore 26enne Jon-Erik Hexum si puntò per gioco una pistola caricata a salve alla tempia e tirò il grilletto sul set della serie tv Cover Up : il contraccolpo provocò danni talmente gravi da ucciderlo in pochi giorni. Nel 1993 morì altrettanto tragicamente pure Brandon Lee, il figlio 28enne del maestro di arti marziali Bruce. A ucciderlo sul set del film Il Corvo – poi diventato di culto proprio per la tragedia cui è legato – fu un proiettile rimasto nella Smith&Wesson caricata a salve, maneggiata dal collega Michael Massee. Le telecamere continuarono a riprendere per diversi minuti prima che qualcuno si accorgesse che il giovane, colpito all’addome, non respirava più.
La vittima Halyna Hutchins, 42 anni, era nata in Ucraina nel 1979 e cresciuta in una base militare sovietica nel circolo Artico. Laureata in giornalismo, si era poi diplomata in cinema all’American Film Institute Conservatory. Era la direttrice della fotografia del film “Rust": è morta durante il trasporto in ospedale