il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2021
Il vaccino anti polio
Domani, oltre a essere la giornata mondiale delle Nazioni Unite, è anche quella dedicata all’eradicazione della poliomielite. Nel 1988 la malattia paralizzava 10 bambini ogni 15 minuti, in quasi tutti i Paesi del mondo. A seguito della diffusione straordinaria del virus Polio, il 5 maggio 2014 il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato essere in atto un’emergenza di sanità internazionale. È solo la seconda volta che avviene nella storia dell’Oms (la prima è stata con la pandemia influenzale 2009/10). Le motivazioni dell’allarme sono nella continua esportazione di casi di polio da Paesi ancora endemici a Paesi vicini: nel 2013 il 60% dei casi erano da importazione. La diffusione internazionale del virus è avvenuta da 3 dei 10 Paesi endemico-epidemici: in Asia centrale (dal Pakistan all’Afghanistan), in Medio Oriente (dalla Siria all’Iraq) e in Africa centrale (dal Camerun alla Guinea equatoriale). In questi tre Paesi, per limitare il rischio di diffusione internazionale del virus Polio, sono state identificate alcune regole: la dichiarazione interna di stato di emergenza, l’obbligo di una dose di vaccino vivo attenuato (OPV) o vaccino inattivato (IPV) a tutti i residenti che si rechino all’estero, l’obbligo di certificazione anti-polio per i viaggiatori all’estero, da applicare nei Paesi che abbiano esportato casi di poliomielite. Le altre nazioni che presentano una circolazione di virus Polio (Afghanistan, Guinea equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Somalia e specialmente la Nigeria) devono sottostare alle stesse misure con un’attenuazione dell’obbligo, trasformato in “promozione” della vaccinazione additiva. Insomma, l’Oms riconosce il “diritto” dei Paesi Polio-free a non importare il virus e il “dovere” dei Paesi epidemico-endemici di far sì che i propri cittadini non siano in condizioni di poter diffondere il virus viaggiando. Dal 2014 è partita una campagna internazionale di vaccinazione che ha ridotto, a oggi, la circolazione del virus del 99%. Oggi sono disponibili due vaccini antipolio: il primo sviluppato da Jonas Salk, l’altro da Albert Sabin, che passò alla storia anche per aver ceduto i diritti in nome della scienza e dei bambini da salvare.