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 2021  ottobre 23 Sabato calendario

È POSSIBILE MORIRE PER UN COLPO ESPLOSO DA UNA PISTOLA A SALVE? DOPO L’INCIDENTE SUL SET DI “RUST”, IN CUI ALEC BALDWIN HA SPARATO ALCUNI COLPI UCCIDENDO LA DIRETTRICE DELLA FOTOGRAFIA HALYNA HUTCHINS, SI SCOPRE CHE LE ARMI DI SCENA NON SONO COSÌ INNOCUE: NON SI USANO GIOCATTOLI, MA PISTOLE VERE CARICATE A SALVE CAPACI DI FARE UNA FIAMMATA – NEL 1993 BRANDON LEE MORÌ PER UN PROIETTILE CLAMOROSAMENTE RIMASTO IN CANNA SUL SET DEL FILM "IL CORVO", MA NEL 1984 JON-ERIK HEXUM SI PUNTÒ ALLA TESTA UNA MAGNUM 44 CARICATA A SALVE E… - IL GIALLO DEL PROIETTILE NELL'ARMA DI BALDIWIN - VIDEO

Matteo Persivale per il “Corriere della Sera” Come è possibile che 28 anni dopo l’incidente capitato a Brandon Lee, figlio di Bruce, sul set di un film, si possa ancora morire per colpa di una pistola di scena? Le perizie balistiche della polizia su quanto capitato sul set di Rust — in cui Alec Baldwin ha sparato alcuni colpi di pistola uccidendo la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista del film Joel Souza — chiariranno tutto, ma è possibile fare delle ipotesi.

Le pistole usate sui set cinematografici possono essere fondamentalmente di due tipi: pistole giocattolo, o pistole vere caricate a salve con piccole cariche esplosive che emettono semplicemente una fiammata molto scenografica ma ovviamente non fanno fuoriuscire un proiettile.

Perché non sempre si usano pistole giocattolo? Perché semplicemente non sembrano vere, sono più leggere e vengono maneggiate in modo diverso: nelle riprese più ravvicinate si vedrebbe la differenza. Quindi si usano pistole vere, che un tecnico specializzato, che deve sempre essere presente sul set, carica non con proiettili ma con piccole cariche capaci per l’appunto di fare una fiammata.

Nel 1993, quando morì Lee (la pistola era caricata a salve ma era rimasto in canna, incredibilmente, un proiettile vero che venne sparato fuori dalla carica a salve, si scoprì con l’autopsia), la tecnologia digitale degli effetti speciali era primitiva: ora però non ci sono scuse, sarebbe tecnicamente possibile usare sempre pistole scariche, non fare nessuna fiammata «fisica» ma aggiungere il tutto, digitalmente, in post-produzione.

Perché, comunque, anche le pistole caricate correttamente a salve possono uccidere? Nel 1984, l’attore Jon-Erik Hexum stava giocando con una pistola di scena, una 44 Magnum, durante le noiosissime pause sul set. La pistola era stata — appare oggi negligenza criminale – lasciata incustodita. Hexum pensava che le cartucce a salve al suo interno fossero innocue, si appoggiò la pistola alla tempia e premette scherzosamente il grilletto, tipo «roulette russa». La carica, spinta dal gas e studiata per fare una fiammata di circa 20 cm, gli spezzò l’osso temporale che finì dentro nel cervello, uccidendolo.

2. BALDWIN, LO SPARO E IL GIALLO DEL PROIETTILE Valeria Robecco per “Il Giornale”

Si tinge di sangue e di mistero il set del film western Rust con Alec Baldwin, girato in questi giorni in New Mexico. Le riprese sono finite in tragedia quando l'attore e produttore della pellicola ha sparato con quella che doveva essere una pistola di scena uccidendo accidentalmente la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista Joel Souza. La 42enne è stata trasportata in aereo all'ospedale dell'Università del New Mexico, dove è stata dichiarata morta, mentre Souza inizialmente sembrava in condizioni molto gravi, ma dal suo entourage hanno fatto sapere che è già stato dimesso dall'ospedale.

Un portavoce di Baldwin intanto ha confermato che l'incidente - avvenuto giovedì intorno alle 14 locali - sarebbe legato a una pistola che, probabilmente caricata a salve, non ha funzionato correttamente e ha esploso i proiettili. «Alec Baldwin si è presentato spontaneamente e ha risposto ad alcune domande, fornendo chiarimenti. Al momento non è stato accusato né arrestato nessuno», ha spiegato ai media il portavoce dello sceriffo della contea di Santa Fe, Juan Rios.

 Dopo la deposizione l'attore 63enne era visibilmente sconvolto e in lacrime. «Perché mi avete dato una pistola carica?», continuava a ripetere. Poi un tweet più lucido: «Non ci sono parole per descrivere il mio shock e la mia tristezza per il tragico incidente che è costato la vita ad Halyna Hutchins», e ha aggiunto di avere il «cuore spezzato» e che sta cooperando con l'indagine della polizia. Le autorità indagano sulla dinamica dei fatti e su come si sia potuta verificare una simile tragedia, visto che solitamente le armi di scena sono caricate con cartucce a salve.

Un portavoce dell'ufficio dello sceriffo ha detto al New York Times che non si sa ancora se gli spari siano partiti durante una prova o durante le riprese. «Le armi di scena hanno un fattore di pericolo anche se sono molto più sicure rispetto all'uso di un'arma da fuoco sul set», ha sottolineato Joseph Fisher, direttore di scena che ha maneggiato armi nell'esercito e con la polizia di New York: anche se non c'è un vero proiettile ci sono gas, calore e aria che escono dall'arma poiché è presente un carico di polvere da sparo, «e questi possono provocare lesioni fisiche entro i 7-14 metri, a seconda del carico».

Le riprese di Rust, in cui Baldwin interpreta il fuorilegge Harland Rust, che viene in aiuto del nipote di 13 anni condannato all'impiccagione per omicidio, sono state sospese a tempo indeterminato e la società di produzione si è detta «devastata» per la morte di Hutchins. La 42enne, originaria dell'Ucraina e cresciuta in una base militare sovietica nel Circolo Polare Artico, era considerata un astro nascente della fotografia: sposata con un figlio, sui social lei stessa si definiva una «sognatrice irrequieta» e «dopata di adrenalina».

Le ultime foto e video condivisi su Instagram la ritraggono sorridente mentre racconta entusiasta la vita sul set, e ammira i cieli al tramonto o all'alba al Bonanza Creek Ranch, dove si girava il film. Nella prima parte della sua carriera, dopo la laurea in International Journalism, Halyna ha lavorato come giornalista investigativa per produzioni di documentari nell'Europa dell'Est. Poi ha scoperto la passione per il cinema e si è trovata a dirigere la fotografia di molte pellicole hollywoodiane