La Stampa, 23 ottobre 2021
Chi specula sull’Eurovision
Fino quattromila euro al giorno. Ecco il listino delle camere d’albergo a Torino nella settimana dell’Eurovision. Numeri che fanno subito immaginare una pesante speculazione. L’edizione 2022 della kermesse musicale internazionale ha gonfiato i prezzi di hotel, bed and breakfast e appartamenti. Il costo medio per una notte nel capoluogo piemontese, nei giorni dal 9 al 15 maggio, ruota intorno a cifre da capogiro. Centinaia di euro al giorno. Il Liberty Hotel (tre stelle con spa appena fuori dal centro) sul sito ha camere doppie da 1.900 euro a notte e passando da Booking, per la prenotazione, sei notti costano 11 mila euro. La settimana prima sono 143 al giorno, quella successiva all’Eurovision 114. L’Hotel Urbani, tre stelle in San Salvario, per sei notti mette a disposizione “una camera matrimoniale piccola” a 6.897 euro. Hotel Alpi Resort, pieno centro, 4 mila euro per sei notti e due adulti su Booking. Sul sito, invece, le stanze non sono disponibili. Il Boston Art Hotel offre una stanza doppia per una settimana a una cifra che fa spalancare gli occhi: 23 mila euro. Dalla reception spiegano che «abbiamo volutamente messo un prezzo altissimo per scoraggiare le persone: c’è stata un’impennata di prenotazioni e non volevamo esaurire subito le camere. Torneremo a prezzi normali verso gennaio o febbraio». Certo, non tutti hanno aumenti così smisurati (l’impennata è soprattutto sui 3 e 4 stelle, target preferito dalle persone in arrivo da fuori) e qualcuno, soprattutto lontano dal centro, mantiene livelli accessibili. Ma le cose vanno in modo simile se si guarda AirBnb, il portale con cui i privati mettono in affitto i propri appartamenti. A parte qualche caso (dai 150 ai 350 euro) la media oscilla intorno ai 700/800 euro a notte. Altri sfondano il muro dei mille euro. Qualcuno arriva addirittura a 2.800 euro al giorno per una casa con tre camere che però può ospitare quattro persone al massimo. Non solo in centro, ma anche in aree limitrofe. Nel quartiere di San Donato con due persone e sette notti il conto arriva a 21 mila euro.
Non si tratta di casi isolati. Lo certifica Maiora Solutions, start up specializzata in intelligenza artificiale, analisi avanzata dei dati e pricing su diversi settori, tra cui quello del turismo.
«Negli hotel ci sono incrementi tra la settimana dell’Eurovision e quella successiva che vanno da almeno il 120% fino a oltre il 3000% – spiegano i due fondatori Andrea Torassa ed Emilio Zunino – Strutture che normalmente costano circa 390 euro per notte durante l’Eurovision possono chiedere anche 4.100 euro a notte. Per gli AirBnb il prezzo medio per una notte per due va dai 700 ai 1.000 euro a notte mentre a manifestazione terminata si attesta tra gli 80 e i 100 euro». Loro hanno effettuato una ricerca su cento strutture tra alberghi e appartamenti e parlano di «numeri interessanti soprattutto in una città come Torino, dove negli ultimi mesi il mercato immobiliare non ha registrato oscillazioni rilevanti, con una lieve discesa dei prezzi da ottobre 2020 a gennaio 2021 e una graduale ripresa sui livelli precedenti nei primi nove mesi del 2021». La spiegazione sta tutta nell’Eurovision. «Eventi di queste dimensioni possono impattare fortemente sulle città che li ospitano. Il contest avrà certamente un effetto economico importante su Torino, considerata la grande quantità di turisti anche internazionali che sarà in grado di attrarre».
Le cifre sono impressionanti soprattutto se si fanno dei paralleli. Per esempio, in occasione delle Atp Finals del prossimo novembre, sempre a Torino, i costi salgono, ma su una scala completamente diversa. Gli hotel a tre o quattro stelle stanno nella fascia 1.200-2.300 euro in camere da due persone per otto notti. Gli AirBnB sono in media tra i cento e i duecento euro a notte per posti da due a quattro ospiti, con il più economico in quota cinquanta e il più costoso a trecento. Certo, va detto che nel caso di Eurovision era previsto un flusso di denaro in città di enormi dimensioni.
Non è stato un caso che sia stato voluto fermamente anche a discapito dei costi: circa dieci milioni, 7/8 dei quali arriveranno dalle casse del Comune di Torino e della Regione Piemonte. L’impatto sul territorio, invece, è stimato nell’ordine dei cento cinquanta milioni di euro. Il tutto tra ricettivo, ristorazione, trasporti, made in Italy. Certo, vedendo com’è cominciata ora c’è da augurarsi che tutti questo soldi si distribuiscano sul territorio, e non finiscano nelle tasche dei pochi che tirano su i prezzi.