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 2021  ottobre 20 Mercoledì calendario

Periscopio

Salvini, l’ultima volta che si è recato dal premier, per uno dei loro incontri psicanalitici settimanali, ha avanzato una quantità di proposte talmente sopra le righe, così poco realizzabili da un governo con dentro Cinque stelle e Pd, che sembravano studiate apposta per farsi sbattere la porta in faccia. Ugo Magri. Huffington Post.


Per Letta adesso sono diventate rischiose le alleanze. Le divisioni nei Cinque Stelle rendono l’orizzonte perlomeno incerto. Per quanto riguarda poi i falsi amici in carne e ossa, Enrico Letta, dentro il suo partito, ha solo l’imbarazzo della scelta. Roberto Gressi. Corsera.


Un anno fa abbiamo fatto gli Stati generali dell’M5s senza mai comunicare i risultati di quel voto, perché? Gli iscritti votano e noi che predichiamo trasparenza non diamo i risultati: cosa ci frena? Dino Giarrusso, eurodeputato M5s. Agenzie.


Meno male che il Covid avrebbe dovuto renderci migliori. È bastato poco più di un anno per dimenticare tutto. È bastato intravedere la famosa luce al fondo del tunnel perché il demone della Smemoratezza prendesse il sopravvento. Aldo Grasso. Corsera.


«C’è in giro una quantità incredibile di notizie false – mi ha detto Alberto Mantovani, l’immunologo italiano più accreditato nel mondo – Si dice per esempio che il vaccino faccia diventare sterili gli uomini. Abbiamo controllato gli spermatozoi di persone vaccinate e sono perfetti dopo tanto tempo. Poi c’è il timore di una modifica delle nostre caratteristiche genetiche. Purtroppo la gente non sa che ogni volta che noi abbiamo un’infezione virale come il raffreddore, le nostre cellule sono piene di Rna messaggero che dovrebbero determinare la stessa modificazione genetica di quando il vaccino contro il Covid viene iniettato nelle cellule sentinella. Ogni raffreddore sarebbe pericoloso. E invece non succede niente». Bruno Vespa. QN.


Matteo Salvini si sta ormai accreditando e specializzando come il più grande sfondatore di porte aperte nel nostro Paese. Non produce nulla, ma rivendica con forza, tutto il nulla che produce. Vincenzo De Luca, presidente regione Campania, Facebook.


Il centro-destra dovrà “costruire una coalizione sociale interclassista, che tenga insieme le piccole imprese private, l’Italia tartassata degli autonomi, e insieme la parte di lavoro dipendente (a partire dai colletti blu) che la sinistra ha dimenticato, preferendo parlare a intellettuali e dipendenti pubblici". Daniele Capezzone. “Per una nuova destra”, Piemme editore.


Draghi deve restare premier perché c’è da concludere un’opera, attraverso il Pnrr, che dà la possibilità di far recuperare all’Italia quello che ha perso negli ultimi 20 anni. Qui non si fa il tifo, qui si analizzano il merito e le capacità di due uomini (Draghi e Mattafrella) che, insieme, formano un’accoppiata unica di moralità e di competenza. C’è solo da augurarsi che prevalga il buon senso e l’interesse dell’Italia piuttosto che l’interesse equivoco che alberga, più o meno, in tutti i partiti. A elezioni avvenute, in Germania cosa darebbero per avere un’accoppiata come Mattarella-Draghi? Paolo Panerai. ItaliaOggi.


La politica degli anni 80 onestamente non era esaltante. L’Italia era ancora la Repubblica dei partiti. Si tracciava la croce su un simbolo, e poi se la vedevano loro. Tuttavia votare era ancora considerato un dovere. Era tempo di affluenze sontuose, da 90 per cento. In tutta Europa la tendenza è all’aumento dell’astensione. La responsabilità ovviamente è dell’offerta politica; ma un po’ è anche degli elettori. Teniamo conto che in Francia i seggi chiudono alle 20, in Germania alle 18; solo da noi si vota pure il lunedì. Tanti hanno la sensazione di essersi già espressi sui social, di aver già detto la loro, senza bisogno di andare ai seggi. E la parolaccia sulla scheda, il voto-sberleffo per Cicciolina, la provocazione tipo fetta di salame infilata nell’urna con la scritta «mangiatevi pure questa» (è accaduto) sono gesti ampiamente consumati nel dibattito digitale. Aldo Cazzullo, Corsera.


I leader per loro natura sono soli, ma Salvini e la Meloni sono troppo soli: Salvini perché nel partito ha dirigenti capaci ma che la pensano diversamente da lui e quindi vivono a loro volta isolati; la Meloni perché di dirigenti in grado di consigliarla proprio non ne ha. Giuliano Urbani, politologo, tra i fondatori di Forza Italia, più volte ministro nei governi Berlusconi (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.


In Corea del Sud chi è fragile e sfortunato, o semplicemente pigro e incapace, non ha reti di protezione ed è disposto a tutto, persino a cedere i propri organi (vi prospera un fiorente mercato al riguardo). Come la Corea del Nord è la versione estrema e folle del comunismo, quella del Sud lo è del capitalismo. Massimo Gramellini. Corsera.


Con l’approdo in forze dei radicali di Marco Pannella nel 1979, le esperienze estreme si moltiplicarono e la Camera divenne un crocchio di fachiri. I quattro gatti radicali della legislatura precedente erano diventati 28. Avevano tutti un cipiglio da cospiratori e pareva che in ognuno covasse un regicida. Il più impetuoso, Roberto Cicciomessere, figlio di un generale e nemico di ogni disciplina, s’infiammava di continuo, precipitandosi giù dall’emiciclo per balzare sui banchi del governo. “Aiuto, aiuto”, strillavano ministri e sottosegretari. I commessi accorrevano e afferravano Cicciomessere che però si divincolava sfilando la giacca e a salti, come Tarzan, passava da uno scranno governativo all’altro. Giancarlo Perna: “Ring”. Guerini e Associati.


C’era una volta il terrore di farsi rovinare il finale di un film giallo perché qualcuno ti diceva la soluzione. Esempio: film La donna della domenica dal libro di Fruttero e Lucentini del 1975. Ci divertivamo con gli amici a piazzarsi all’entrata del cinema e, quando la gente era in coda per il biglietto, passavamo gridando: «L’assassino è Lina Volonghi!». La gente si imbestialiva. Era uno scherzo. Peggio del suonare i campanelli alle 4 di notte. Si chiamava: «rovinare il finale”. Giorgio Comaschi. QN.



Jerry Lewis ricorda che la gente degli anni Settanta non ululava solo «contro la guerra del Vietnam , o contro le cazzate che provenivano da Washington ma anche contro la violenza quotidiana che arrivava nelle nostre case attraverso la televisione. Un omicidio mandato in onda ogni minuto. Ladri e poliziotti, assassini, piromani, rapitori, stupratori, maniaci omicidi: un elenco completo di brutture devastanti”. Diego Gabutti. ItaliaOggi.


Il sesso non è tutto, ma senza il sesso, tutto è niente. Roberto Gervaso.