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 2021  ottobre 20 Mercoledì calendario

Le zanzare che resistono al gelo

 La tigre asiatica è in Italia da più di 30 anni, la giapponese e la coreana sono invece new entry, arrivate nell’ultimo decennio e resistono anche al freddo, tanto che si stanno diffondendo nel centro-nord del Paese e hanno raggiunto anche la Germania. Si sono aggiunte alla zanzara autoctona, quella che conosciamo da sempre, scientificamente chiamata Culex pipiens. Con una differenza: quest’ultima è attiva e punge di notte, le nuove arrivate invece agiscono in pieno giorno, anche se per fortuna difficilmente entrano nelle abitazioni. «Il problema – osserva la professoressa Alessandra della Torre, docente presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università Sapienza di Roma – è che queste nuove zanzare invasive possono essere portatrici di virus tropicali. Solamente, voglio precisarlo, se pungono una persona che quel virus già ce l’ha». Ieri è stata diffusa una ricerca dell’Università di Milano, pubblicata sulla rivista Parasites & Vectors, in cui si parla della Aedes koreicus: avvistata per la prima volta a Belluno dieci anni fa, si sta diffondendo anche in Lombardia, secondo la ricerca si sta diffondendo in provincia di Bergamo e questo fa pensare ai ricercatori che sia sbarcata all’aeroporto di Orio al Serio, magari da qualche volo cargo.
DALL’EST
Così come la serie del momento, Squid game, ma anche il film vincitore dell’Oscar Parasite, le band di k-pop come i Bts e gli smartphone che abbiamo in tasca, proviene dalla Corea del Sud, dove è endemica. «Ma non è l’arrivo più recente – ricorda la professoressa della Torre – un’altra zanzara invasiva, la Aedes japonicus è stata avvistata per la prima volta in Italia nel 2015». Comunemente è chiamata giapponese e come la coreana resiste al freddo. Coreana e giapponese come hanno viaggiato fino all’Italia? Strano a dirsi, ma avviene ad esempio con i copertoni degli pneumatici riciclati, dove si nascondono le uova. La zanzara tigre, più diffusa anche nella zona di Roma, è arrivata prima, una trentina d’anni fa. Tutte possono trasmettere da uomo a uomo il virus. «Questo è un problema – spiega la professoressa della Torre – se da un aereo che magari arriva dall’Asia o dal Sud America sbarca un passeggero che ha il virus del dengue e viene punto, la zanzara dopo alcuni giorni può trasmetterlo a un’altra persona». Ci sono diversi precedenti: ad esempio nel 2017 nella zona di Anzio ci fu un’epidemia di Chikungunya, una patologia che causa mal di testa, nausea e dolori muscolari che, nei casi più gravi, possono durare per molti mesi. A Vicenza, invece, furono rilevati nel 2020 dei casi di dengue: una ragazza era stata in Indonesia, al ritorno era stata punta da una zanzara tigre che aveva passato il virus ad altri componenti della famiglia. «Un altro virus che può essere trasmesso dalle nostre zanzare autoctone – racconta la professoressa della Torre – è quello del Nilo Occidentale. Passa dagli uccelli alle zanzare e poi all’uomo». In Italia, nel 2018, vi fu un record di casi: 552, con 40 decessi.

FOTOGRAFIE
Coreana, giapponese, tigre e autoctone: sono solo alcune delle zanzare che si stanno distribuendo in Italia. Alla Sapienza, all’interno del progetto europeo Aim-Cost, stanno tentando di mappare la diffusione attraverso l’app Mosquito Alert, che nella versione Android ha superato i 100 mila download, e invita i cittadini a collaborare segnalando l’avvistamento dei vari tipi di zanzare: oltre alla tigre (Aedes albopictus), la giapponese (Aedes japonicus), la coreana (Aedes koreicus), l’autoctona (Culex pipiens), anche la zanzara della febbre gialla (Aedes eagypti). Per collaborare con gli scienziati è utile inviare la localizzazione e la foto. Inevitabilmente dopo averla schiacciata (ma con delicatezza).