La Stampa, 20 ottobre 2021
Adele canta il suo divorzio
È difficile spiegare la fine di un matrimonio. È difficile spiegarlo a un figlio. Per tutti, ma soprattutto se sei Adele, la pop star dei record, la donna che deve rilasciare interviste perfino per giustificare la decisione di perdere peso con una dieta drastica. Adele ci ha messo sei anni per trovare le parole. “Non c’è oro in questo fiume dove mi lavo le mani da sempre, so che c’è speranza in queste acque ma non riesco a nuotare, quando sto annegando nel silenzio. Baby fammi entrare” canta in “Easy on me” il singolo di lancio del nuovo album “30” in uscita a novembre e già in testa ai brani più scaricati di Spotify nel mondo.
Easy on me, vacci piano, sii gentile con me. È una richiesta di aiuto e anche di perdono. Andateci piano, tutti, a giudicare la fine di una relazione. Nella modernità in cui viviamo pensiamo di avere tutto sotto controllo e si perde spesso di vista che siamo esseri umani pieni di dolore e che vivere è complicato. La modernità non ci salva dai sentimenti. Adele apre la porta del suo dolore personale e dichiara in un’intervista alla Bbc che solo adesso, sentendosi finalmente in salvo, è riuscita a rendere pubblica la sua vulnerabilità e a scrivere questo album della rinascita. In un’intervista a “Vogue Uk” ha detto: “Ho cercato di spiegare a mio figlio, con questo album, chi sono io e perché ho volontariamente scelto di smantellare la sua intera vita alla ricerca della mia felicità. A tratti l’ho reso veramente infelice ed è una vera ferita per me che non so se potrò mai guarire».
È difficile spiegare a un figlio che non sei solo una madre e una moglie, ma anche una donna che sta affrontando il dolore della fine di una relazione e che fa male ma alla fine devi mettere te stessa al primo posto. Il video su Youtube è molto poetico, è girato nella stessa casa nei boschi dove l’artista era entrata con Hello e che oggi si lascia alle spalle a bordo di una auto con un carrello carico di mobili del trasloco e guida verso un futuro lasciando al vento pagine di musica. Una risata fuori campo fa intuire una sorta di felicità sperata e futura. Quando avrà trent’anni, questo bambino che oggi ne ha nove, potrà ascoltare dalla voce di sua madre perché è finita. “Non c’è più spazio per cambiare le cose, quando entrambi siamo così bloccati ognuno sulle sue posizioni. Non puoi negare quanto ci ho provato, ho cambiato me stessa per mettere voi due al primo posto. Ma ora mi arrendo”.
Cos’altro puoi dire, quando un matrimonio va in frantumi? Non esistono parole giuste o sbagliate. “Ci ho provato” e “mi arrendo” sono almeno due frasi onorevoli e accettabili, un tentativo di spiegare che certe cose succedono e qualche volta c’è una colpa, ma tante altre no. Leggendo “Yoga”, l’ultimo libro di Emmanuel Carrère (Adelphi, consiglio vivamente, di una bellezza straordinaria) avevo sottolineato una frase a pag 27. La riprendo e ve la copio qui: “Mi sono sposato due volte ed entrambe le volte ho raccolto le foto di famiglia in un album. Quegli album che, quando ci si separa, non si sa a chi rimarranno. I figli li sfogliano con nostalgia, perché mostrano un tempo in cui i genitori si amavano come ci si dovrebbe amare, in cui le cose funzionavano ancora”. È probabile che anche Adele abbia il suo album di foto, il figlio avrà anche una canzone per ricordargli che sua madre è anche una donna. —